JAMES LAUGHLIN
DUE CUCCHIAI
Dopo aver fatto l'amore
abbiamo sonno e ci arricciamo
insieme come due cucchiai
ciascuno si adatta strettamente
all'altro il mio braccio è
intorno a te la mia mano stringe
il tuo seno posso
anche sentire i tuoi piedi con
le dita dei miei i i tuoi lunghi capelli
sono tra la schiena e
il mio petto sussurro molto
dolcemente al tuo orecchio per
un momento mi stringi
le dita e ci addormentiamo.
(da The love poems, 1997)
.
Le poesie d’amore di James Laughlin coprono una vasta gamma di sensazioni e di tempi: dall’eros al pensiero, dall’estasi al distacco. Questo è il momento della dolcezza, del tenero addormentarsi assieme nella posizione detta “a cucchiaio”, quella che secondo gli psicologi denota la voglia di stare insieme e rappresenta un amore solido e basato sulla complicità, quello che fece dire a Milan Kundera: “L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna)”.
.
ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
LA FRASE DEL GIORNO
In questa notte nera, la corona delle tue braccia m’è come una costellazione indelebile.
GABRIELE D’ANNUNZIO, Lettera a Angle Lager, 23 aprile 1923
.
James Laughlin (Pittsburgh, Pennsylvania, 30 ottobre 1914 – Norfolk, Connecticut, 12 novembre 1997), poeta, saggista e editore statunitense. Legato al modernismo, elaborò una tecnica personale ed eterodossa, fatta di violenti contrasti tra slancio lirico e ironia, tra un raffinato uso della memoria e profanazioni linguistiche del quotidiano.
Nessun commento:
Posta un commento