RAFFAELE CARRIERI
SE AVESSI UN VIOLINO
Se avessi un violino
E lo sapessi suonare!
Aperto, socchiuso
In un angolo scuro
Sono pieno di musica
Come un fiasco di vino
(da La giornata è finita, Mondadori, 1963)
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Quante cose da dire, e nessun modo per dirle. Quanto mistero da svelare e nessuno strumento per farlo. Il poeta tarantino Raffaele Carrieri con il suo tono asciutto, sfrondato dall'inutile orpello, esprime quell'ansia di dire che altrove è dolorosa lacerazione, ad esempio in Juan Ramón Jiménez, ma che qui si trasforma invece in un giocoso desiderio.
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MARC CHAGALL, “IL VIOLINISTA BLU”
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LA FRASE DEL GIORNO
Si fece un violino di vetro perché voleva vedere la musica.
WISLAWA SZYMBORSKA, Sale
Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.
2 commenti:
..ha trovato una "strada per suonare" le sue note.
..simpatica...e molto personale, secondo me.
Ciaoo Vania
io posso dire: "Se avessi un pennello / E lo sapessi usare!"
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