RAFAEL ADOLFO TÉLLEZ
QUESTI ESSERI DIVERSI
Una donna e un uomo
che si guardano sul finire del 1957,
e sulla soglia di una casa con la luna
si chiedono come sarà il mio volto.
Qualcuno che sorprende
nel fiore freddo dell’arancio il suo destino.
Che non è nato.
Che ignora ogni cosa.
Che attraversa la piazza di notte
e nella pioggia incontra
il volto dei suoi genitori.
Che ha conosciuto una vigna,
un cortile, un pozzo
che sono ancora nel grembo.
Che ha amato una via.
Che ha amato una donna
come se stesso.
Che è solo.
Che sta scrivendo questi versi.
Sono questi esseri diversi
e se ne sono andati.
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Una vecchia fotografia che ritrae un uomo e una donna incinta. Sono i genitori del poeta e si interrogano su come sarà il figlio, da chi dei due prenderà, a chi somiglierà e in cosa. Un giorno d’inverno, freddo: quel bambino che deve nascere è come un fiore in boccio. Rafael Adolfo Téllez, poeta spagnolo, letterato e filologo, nascerà il 29 dicembre 1957 a Palma del Río: in quella fotografia, ritrovata a distanza di tanti anni, legge la sua vita – ora che quel fiore è diventato un’arancia – e disegna con i suoi versi l’autoritratto di ciò che è diventato, somma di tutti i suoi ieri, dall’infanzia trascorsa nella casa dei nonni a Cañada Rosal al grande amore, dalla solitudine alla poesia.
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FOTOGRAFIA © HANCIOGLU
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho imparato che chi viaggia / ha bisogno solo / di ombra, muschio e un po’ di luce che guidi i suoi passi.
RAFAEL ADOLFO TÉLLEZ
3 commenti:
...bella e "interessante".
ciao Vania
Proprio bella! E' vero, quando si aspetta un bimbo si sogna sempre come sarà... poi quando nasce ci rendiamo conto che per noi è un meraviglioso angelo, che il Signore ci ha mandato e non assomiglia a nessuno, solo a sé stesso.
A presto Federica
me ne rendo conto vedendo crescere il figlio di mio cugino: giochi di somiglianze qua e là, ma una nuova creatura in tutto e per tutto dotata di qualità tutte sue che ogni volta ti meravigliano
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