Siamo ormai alla conclusione dell’analisi dei proverbi brianzoli sulla meteorologia e sui tempi della civiltà contadina. non restano che i tre mesi d’autunno. Ecco ottobre…
Utuber, l’è ‘l mes che se pertéga i ruer
(Ottobre è il mese in cui si abbacchiano le querce)
In ottobre non ci sono frutti. In mancanza si abbacchiano le ghiande, che tra l’altro cadono già da sole dalle querce. Naturalmente non dobbiamo dimenticare le castagne, che forniscono pomeriggi di festa davanti ai banchetti delle caldarroste spesso improvvisati dalle associazioni locali. In Veneto dicono “Otobre domanda funghi, castagne e ghiande”.
San Diunîs el va in ciel cun la sua valîs
(San Dionigi va in cielo con la sua valigia)
San Dionigi, come le rondini e gli altri migratori, parte, perché cambia il tempo – è il 9 di ottobre - e si avvicina la brutta stagione. In Sicilia è attestato “San Franciscu, San Franciscu, nesci lu cauru e trasi lu friscu”, ovvero per San Francesco (4 ottobre) “esce il caldo ed entra il fresco”.
O bagnà o söcc per San Lüca sömena töcc
(Bagnato o asciutto, a San Luca seminano tutti)
San Luca, 18 settembre, è l’ultima occasione per seminare i prodotti che si utilizzeranno durante l’inverno, Anche il proverbio italiano concorda: “O molle o asciutto, per San Luca semina”. E ancora: “Da San Gallo (il 16 ottobre) ara il monte e semina la valle” e “Per San Luca chi non ha seminato si speluca”. Incerti i veneti: “San Luca o moja o suta” (o molle o asciutto, mah!). Invece in Istria, a Rovigno, è segnalato: “San Loûca, li nispule sa mangioûca”, a San Luca si mangiano le nespole.
Kathy Pertiet, "Calendula di ottobre"
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LA FRASE DEL GIORNO
I proverbi sono selle buone per tutti i cavalli, non ce n'è uno che non abbia il suo contrario, e qualunque condotta si tenga se ne trova uno per appoggiarvisi.
ALFRED DE MUSSET
2 commenti:
interessantissimo patchwork... di saggezza e tradizione!
luciana - comoinpoesia.com
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Quest'anno i mesi, l'anno prossimo si vedrà...
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