KOSTAS OURANIS
PASSANTI
Donne che ho visto sedute su un treno
che si muoveva verso altri luoghi;
donne che ho visto da un’altra parte
ridere felici mentre passavano
o guardare nel vuoto dai balconi
con uno sguardo ormai dimenticato,
o su una nave che lasciava il porto
salutare agitando un fazzoletto:
non sapete con quanta nostalgia,
nelle sere piovigginose e fredde,
io vi riporto ancora alla memoria,
donne che avete trascorso un istante
della mia vita - e che ora custodite
la mia anima in qualche posto lontano!
(da Poesie, 1953)
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Non ce lo domandiamo, ma che ne sarà stato tutte le persone che incontriamo per caso nei nostri viaggi o per le strade della metropoli o delle città di villeggiatura, in autogrill, sui treni, sugli aerei? Come Antoine Pol (rifatto in una bella canzone da Fabrizio De André), Charles Baudelaire e Riccardo Bacchelli se ne innamorava anche il poeta greco Kostas Ouranis. Avrebbe potuto fare suoi i versi di Pol: “Allora, nelle sere di stanchezza, / riempiendo la solitudine / con i fantasmi del ricordo / si rimpiangono le labbra assenti / di tutte queste belle passanti / che non abbiamo saputo trattenere”.
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PEREGRINE HEATHCOTE, "UN GIORNO MEMORABILE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Temo che tu sia passato, Amore, e non ti ho visto!
KOSTAS OURANIS, Poesie
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Kostas Ouranis, pseudonimo di Clearchos Niarchos (Istanbul, 12 febbraio 1890 – Atene, 12 luglio 1953), poeta, scrittore e giornalista greco. Le sue poesie sono intrise di malinconia intensa e pervasiva, nostalgia, noia, desiderio di fuga, sentimento di impazienza e amarezza, nonché un senso di insoddisfazione classico della generazione del periodo tra le due guerre.
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