ANNE SEXTON
LE PAROLE
State attenti alle parole,
anche a quelle miracolose.
Per le miracolose diamo il meglio,
brulicano alle volte come insetti
lasciando non un pizzico ma un bacio.
Possono essere buone come le dita.
Possono essere affidabili come le rocce
su cui mettiamo il sedere.
Ma possono essere sia margherite che ferite.
Eppure io le amo.
Sono colombe cadute dal soffitto.
Sono sei arance sacre appoggiate in grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell'estate,
e il sole, con il suo volto appassionato.
Eppure spesso mi deludono.
Ho così tanto da dire,
così tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non ce la fanno,
mi baciano quelle sbagliate.
A volte volo come un'aquila
ma con le ali dello scricciolo.
Provo comunque a prendermene cura
e ad essere gentile.
Uova e parole vanno maneggiate con cura.
Una volta rotte non si possono
riparare.
(daThe Awful Rowing Toward God, 1975 - Traduzione di Cristina Gamberi)
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“Ferisce più la penna della spada” dice un proverbio che risale ai tempi antichi. Eppure sono sempre state moderne, soprattutto in questi tempi dove i troll e i leoni da tastiera fanno a gara a seminare inutile odio. È una riflessione che sfiora anche questa poesia di Anne Sexton, centrata più sul proprio lato creativo, sull’incapacità di esprimere con compiuta esattezza le emozioni e i sentimenti attraverso le parole.
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ILLUSTRAZIONE DI ALICE WELLINGER
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LA FRASE DEL GIORNO
Le parole sono come vetri che oscurano tutto ciò che non aiutano a vedere meglio.
JOSEPH JOUBERT, Carnets
Anne Sexton (Newton, Massachusetts 9 novembre 1928 – Weston, Massachusetts, 4 ottobre 1974), scrittrice e poetessa statunitense. Esponente della poesia confessionale, vinse il Premio Pulitzer nel 1967 per Vivere o morire. La sua poesia, con dettagli intimi della sua vita privata, descrive la lunga battaglia contro la depressione, terminata con il volontario avvelenamento da monossido di carbonio nel garage di casa.
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