giovedì 4 agosto 2016

Quest’anima diffusa

 

EUGENIO MONTALE

L’ANIMA CHE DISPENSA

L’anima che dispensa
furlana e rigodone ad ogni nuova
stagione della strada, s’alimenta
della chiusa passione, la ritrova
a ogni angolo più intensa.

La tua voce è quest’anima diffusa.
Su fili, su ali, al vento, a caso, col
favore della musa o d’un ordegno,
ritorna lieta o triste. Parlo d’altro,
ad altri che t’ignora e il suo disegno
è là che insiste
do re la sol sol...

(da Le occasioni, Einaudi, 1939)

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Le occasioni - nell’accezione poetica di Eugenio Montale (1896-1981) - sono quei brevi momenti in cui è possibile cogliere un brandello di senso nel reale, come se il buio venisse illuminato da un lampo in grado di dare all’istante la parvenza dell’eternità: allora dalla memoria emerge qualcosa, il balenare improvviso di un ricordo, e sembra possibile mettere ordine nel continuo caos della vita. Così è per la voce della donna amata e assente, che rimane racchiusa nella memoria e nel cuore - esuberante e allegra (furlana e rigodone sono antiche danze vivaci in tempo di due quarti) - e che spesso ritorna a visitare il poeta sotto forma di ispirazione o casualmente evocata da qualcosa.

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Eugenio Montale

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LA FRASE DEL GIORNO
Non recidere, forbice, quel volto, / solo nella memoria che si sfolla, / non far del grande suo viso in ascolto / la mia nebbia di sempre.
EUGENIO MONTALE, Le occasioni




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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