DARIA MENICANTI
SOGNO
Dal porto grigio e tenero di nebbia
con soavi lentezze bastimenti
uscivano infiniti - e su una tolda
qualcuno mi garriva salutando
pur me pur me coi cenni, con la mano.
L'angoscia di quel fazzoletto
nella sua chiusa palma!
Fitto mi stette subito il coltello
dell'abbandono:
ero dunque la terra
da cui si strappa l'albero infelice.
Ero colei che infine si diserta
dopo infinita guerra.
E dolevo di lui selvaggiamente
per ogni sua radice.
Febbraio-marzo 1963
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La poetessa milanese Daria Menicanti racconta con i suoi versi accuratamente levigati un suo sogno: una serie infinita di navi che partono nella nebbia, la gente che saluta con la mano, con i fazzoletti. E quel partire è per lei che rimane a terra un addio, è lo staccarsi dall’amato, un doloroso restare.
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IMMAGINE © HANSEN FINE ART
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LA FRASE DEL GIORNO
L’essenza / stessa della speranza è di restare.
DARIA MENICANTI, Altri amici
Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – Mozzate, 4 gennaio 1995), poetessa, insegnante e traduttrice italiana. In lei si mescolano il registro sarcastico e ironico e quello più sottile della malinconia. Per Lalla Romano la sua era “una voce nuova, moderna e classica, per niente alla moda, ma libera e anche audace”.
3 commenti:
Quale profondità nella frase del giorno....
Davvero. La poesia sa, forse per sintesi, esprimere spesso pensieri così profondi
Mi tocca questa poesia elegante.....
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