ANAHÍ LAZZARONI
SICCITÀ POETICA
Le parole non si attaccano alla carta,
volano sparse, si perdono nell’aria.
Vanno come matte da legare,
come puttane
all’epoca dei conventi.
Soffrono di demenza.
Rinnegano.
Finché un bel giorno
si fermeranno all’improvviso.
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“L’impossibilità di scrivere compare perché non sono per nulla prolifica e questo mi infastidisce, mi intimidisce” confessò nel 2009 in un’intervista a Teína la poetessa argentina Anahí Lazzaroni parlando dei temi ricorrenti nei suoi versi. Eccola qui allora, distesa sulla carta, sullo schermo di un computer questa sua siccità poetica, questa difficoltà di tramutare in scritto l’emozione poetica, come se fossero le parole stesse a rifiutare l’incasellamento.
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COLLAGE © MEG HITCHCOCK
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LA FRASE DEL GIORNO
Quando ci si rifiuta di fare del lirismo, riempire una pagina diventa un supplizio: a che serve scrivere per dire esattamente quello che si aveva da dire.
EMIL CIORAN, L’inconveniente di essere nati
2 commenti:
..poco da dire..quindi.
...ho letto...e mi è piaciuta.
ciaoo Vania:)
io ho il "problema" opposto: scrivo troppo :-)
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