JOSÉ ALBI
SONETTO DELL’ASSENZA
Mi senti, amore? C’è un rombo di treni,
o di follatrici o di trebbiatrici
che ti allontana da me. No, non dirmi
che te ne andrai per sempre. Le banchine
si sono svuotate. Io torno. Soffri
perché soffri, cuore. Non continuare,
non continuare ad andare. Altri affanni,
altro amore perduto se non vieni.
Ah, dolore, so cosa mi succede.
Senza te non è più mia la mia casa,
l’aria non si respira e non si scalda.
So che sei dentro di me, ma non basta
benché penetri nelle ossa, finché
continua la pena che provi tu.
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“C'è, scavata nell'aria, la tua dolce / forma di donna: un vuoto / che palpita di te come l'immoto / silenzio dopo una perduta voce”. È una poesia di Diego Valeri, che ben si presta a commentare il sonetto del poeta spagnolo José Albi: l’assenza dell’essere amato è un dolore che permane, che genera un’improvvisa e continua solitudine nella quale si riflette come in un labirinto di specchi la memoria.
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DIPINTO DI PEREGRINE HEATHCOTE
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LA FRASE DEL GIORNO
Non andartene / amore / incontrami nel sogno / difendi la tua memoria / la mia memoria di te / che non voglio smarrire.
CLARIBEL ALEGRÍA, Saudade
2 commenti:
...marca ...come un evidenziatore....questa poesia..il dolore.
ciaoo Vania:)
...l'immagine è okey:)
sì... e quegli incisi - cuore, dolore - sono stilettate
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