ADAM ZAGAJEWSKI
LÀ, DOVE IL RESPIRO
Sta sulla scena
senza alcuno strumento.
Appoggia le mani sul petto,
là dove nasce il respiro
e dove si spegne.
Non sono le mani a cantare
E nemmeno il petto.
Canta ciò che tace.
(Da Della vita degli oggetti, Adelphi, 2012 - Traduzione di Krystyna Jaworska)
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“Questo mondo ricreato dall’arte non è un luogo di fuga, al contrario è in relazione con la cruda realtà di questo secolo” scriveva il Premio Nobel polacco Czesław Miłosz delle poesie del suo connazionale Adam Zagajewski: così si può intravedere il poeta in questo personaggio sulla scena che “canta” con il silenzio: “Egli agisce, nel fulgore e nelle tenebre, / nel fragore delle cascate e nel silenzio del sonno, / ma non come annunciano i vostri / pastori, che restano ben protetti. / Cerca la linea più distante, / una strada così lontana che quasi / non si vede”.
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DIPINTO DI MICHAEL CHEVAL
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia, come la letteratura, come il linguaggio, scopre all’interno del mondo un livello che non è osservabile nella realtà, e così facendo cambia qualcosa nell nsotre vite, espande in qualche modo lo spazio in cui siamo.
ADAM ZAGAJEWSKI, Poets & Writers, 13 agosto 2004
Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Esponente della New Wave polacca, nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.
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