KRÌTON ATHANASÙLIS
GLI ALBERI ME L’HANNO DETTO
Gli alberi me l’hanno detto: corri per far in tempo.
Le notti illuminate dalla luna: corri per far in tempo.
Il mare galoppando: corri per far in tempo,
e tutti si sono affrettati: corri per far in tempo.
I miei piedi non hanno conosciuto da allora riposo
e tutte le strade hanno conosciuto la mia corsa.
I fratelli me l’hanno detto: corri per far in tempo.
Gli amici si sono preoccupati: corri per far in tempo.
E io corro lacrimando, corro sorridendo,
corro amando, dando, dando la mia vita.
Le mie mani tengono pane: corri ad offrirlo,
i miei occhi hanno affetto: corri a donarlo,
le mie dita si sono bruciate: corri ad accarezzare.
E io corro senza posa, corro per far in tempo,
nel caso che qualcuno sia rimasto senza prendere qualcosa.
(da Albergo «Il Mondo», 1956 - Traduzione di Cristino G. Sangiglio)
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L’uomo è alla base della ricerca del poeta greco Krìton Athanasùlis: il suo percorso poetico lo porta a convincersi che l’umanità sia ammassata in un albergo fantastico - il mondo - in un'atmosfera ossessionante di sogno e di incubo. Gli uomini, come fantasmi, lo popolano. E nella loro sofferenza si riconosce Athanasùlis, che alla negatività di questa situazione non può opporre altro che il dono di sé, la massima espressione dell’amore.
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VINCENT VAN GOGH, IL BUON SAMARITANO, 1890
OTTERLO, KRÖLER-MÜLLER MUSEUM
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LA FRASE DEL GIORNO
Quanti non hanno pane, hanno sogni.
KRÌTON ATHANASÙLIS, Albergo «Il Mondo»
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