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sabato 6 dicembre 2025

La grande cometa


KENNETH REXROTH

LA COMETA DI HALLEY

Quando, nella tua mezza età,
la grande cometa tornerà,
ricordati di me, un bambino
sveglio nella notte d'estate,
in piedi sul lettino
a guardare quella stella
dai capelli lunghi tanti anni fa.
Esci nel buio
e guarda il suo pennacchio gocciolare
sull’acqua nella notte liquida,
e pensa che vita e gloria
un tempo tremolavano nel mio sangue
e in tutti coloro che mi hanno preceduto,
vasi del fiume lungo miliardi di anni
che ora scorre nelle tue vene.

(da Raccolta di poesie brevi, 1966)

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Quando il poeta statunitense Kenneth Rexroth scrisse questi versi per la figlia Mary, la cometa di Halley era passata per l'ultima volta nel 1911 ed egli ne serbava un ricordo d'infanzia.  Avendo un'orbita che incontra la Terra ogni 76 anni, sarebbe riapparsa nel 1986 e Rexroth non sarebbe riuscito a vederla: ma esorta la figlia  ad osservarla e a sentire in essa quel flusso cosmico che supera la mortalità umana. In realtà il passaggio della cometa di Halley in quell'anno, a differenza dell'impressione che generò nel 1911, fu molto deludente, sia per l'inquinamento luminoso sia per la minore luminosità dell'astro. La prossima occasione per ammirarla sarà nel 2061.

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LA COMETA DI HALLEY NEL 1911 - FOTOGRAFIA DI PUBBLICO DOMINIO

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La cometa è una stella con i capelli sciolti.
RAMÓN GÓMEZ DE LA SERNA, Mille e una greguería

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Kenneth Charles Marion Rexroth (South Bend, Indiana, 22 dicembre 1905 – Santa Barbara, California, 6 giugno 1982), poeta statunitense. Figura centrale nella poesia di San Francisco dal 1930 al 1970, visse attivamente la Beat Generation, verso cui fu critico. Gran parte della sua poesia è d’amore o erotica, influenzata dai lirici greci antichi e da Tu Fu, poeta cinese dell’VIII secolo.


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