Manolis Anagnostakis, poeta greco di cui oggi ricorre il centenario della nascita, è considerato uno dei poeti più importanti emersi in Grecia dopo la generazione modernista di Ghiorgos Seferis, Odysseas Elytīs e Ghiannis Ritsos. Fu protagonista nei movimenti poetici esistenzialisti sorti durante e dopo la guerra civile greca, teorizzando l'intervento dinamico della poesia nella vita. La sua opera fu in gran parte ispirata dalla dolorosa esperienza della guerra ed espresse la visione popolare di lotta, libertà e democrazia - per questo venne anche definito "il poeta della sconfitta".
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L'AMORE È LA PAURA
L’amore è la paura che ci unisce agli altri.
Quando hanno soggiogato i nostri giorni e li hanno appesi come lacrime
Quando insieme a loro sono morte pietosamente deturpate
Le nostre ultime forme di sentimenti infantili
Cosa trattiene la mano che gli uomini porgono?
Sa stringere con la forza là dove la ragione ci fuorvia
Quando il tempo s’è fermato e il ricordo è stato sradicato
Come un’assurda affettazione al di là di ogni senso?
(E loro tornano indietro un giorno senza una ruga nel cervello
Trovano le loro mogli e i loro figli cresciuti
Vanno nei negozietti e nei caffè del quartiere
Leggono ogni mattina l’epos della quotidianità).
Moriamo forse per gli altri o perché così vinciamo la vita
O perché così sputiamo a uno a uno sui simulacri da nulla
E per un attimo nella loro mente asciutta passa un raggio di sole
Qualcosa come un pallido ricordo di una preistoria animale.
Vengono giorni in cui non sai più su cosa contare
Storie d’amore e imprese finanziarie
Non trovi specchi per gridare il tuo nome
Semplici propositi di vita garantiscono un’attualità
Tedio, nostalgie, sogni, contratti, raggiri
E se penso è perché l’abitudine è più accessibile del rimorso.
Ma chi verrà a trattenere l’impeto della burrasca che scende?
Chi conterà le gocce a una a una prima che muoiano al suolo
Prima che si confondano con il fango come le voci dei poeti?
Mendicanti di un’altra vita disertori dell’Attimo
Cercano una notte inaccessibile i loro sogni putridi.
Perché il nostro silenzio è l’esitazione tra la vita e la morte.
(da Stagioni 3, 1951 - Traduzione di Filippomaria Pontani)
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POETICA
— Voi tradite ancora una volta la Poesia, mi dirai,
La manifestazione più sacra dell’Uomo
La usate di nuovo come mezzo, come bestia da soma
Delle vostre oscure aspirazioni
Pienamente coscienti del danno che causate
Col vostro esempio ai più giovani.
– Dimmi tu che cosa non hai tradito
Tu e i tuoi simili, per anni e anni,
Avete svenduto uno per uno i vostri beni
Sui mercati internazionali e nei bazar popolari
E siete rimasti senza occhi per vedere, senza orecchie
Per ascoltare, le bocche sigillate, senza parlare.
In nome di quali sacri valori umani ci accusate?
Lo so: di nuovo sermoni e discorsi retorici, dirai.
Ebbene sì! Sermoni e discorsi retorici.
Bisogna piantare le parole come chiodi
Ché non le prenda il vento.
(da Il bersaglio, 1971 - Traduzione di Vincenzo Orsina)
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Altre poesie di Manolis Anagnostakis sul Canto delle Sirene:
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LA FRASE DEL GIORNO
Sento la poesia come un modo per esprimermi perché non potrei farlo diversamente. Perché i tempi erano stati così duri, che solo esprimendo il proprio dolore si poteva sopportarlo.
MANOLIS ANAGNOSTAKIS
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Manolis Anagnostakis (Salonicco, 10 marzo 1925 - Atene, 23 giugno 2005), poeta e critico greco in prima linea nei movimenti di poesia esistenzialista sorti durante e dopo la guerra civile greca alla fine degli anni '40. Fu un leader tra i suoi contemporanei e influenzò la generazione di poeti successiva.
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