venerdì 20 settembre 2024

Un eterno straniero


BEI DAO

VELENO

Per il mondo
sono un eterno straniero
Non capisco la sua lingua
non capisce il mio silenzio
ciò che ci scambiamo
è mero disprezzo
come se ci incontrassimo in uno specchio

Anche per me stesso
sono un eterno straniero
Temo l'oscurità
ma uso il mio corpo per ostacolare
quell'unica e sola lampada
la mia ombra è la mia amante
il mio cuore il nemico

(da Gli stranieri ritornati, 1987)

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La disillusione, la solitudine e l’inquietudine sono la trama su cui il poeta cinese Bei Dao tesse la sua poesia minimalista, che spesso è un interrogarsi sul momento presente e sull’essere. Qui traccia un autoritratto ai tempi della rivoluzione culturale che porterà a Tienanmen, i tempi del risveglio dal conformismo ideologico maoista e dell’individualismo e del soggettivismo in reazione al realismo imposto agli artisti dallo stato cinese.

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PABLO PICASSO, "L'OMBRA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non sono un eroe / In un'epoca senza eroi / Voglio solo essere un uomo.
BEI DAO, Poesie scelte 1972-1986

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Bei Dao, pseudonimo di Zhao Zhenkai (Pechino, 2 agosto 1949), scrittore, poeta e traduttore cinese, considerato l'ispiratore e uno tra i maggiori esponenti negli anni Ottanta della poesia menglong, o poesia "oscura", in aperta ribellione con le forme tradizionali e il realismo socialista.


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