WALLACE STEVENS
IL MONDO COME MEDITAZIONE
"J'ai passé trop de temps à travailler mon violon, à
Voyager. Mais l'exercice essentiel du compositeur
— la médiatation — rien ne l'a jamais suspendu en moi…
Je vis un rêve permanent, qui ne s'arrête ni nuit ni jour”
GEORGES ENESCO
È Ulisse che giunge da oriente,
L'interminabile avventuriero? Gli alberi si rinnovano.
L''inverno è lavato via. Qualcuno però si muove
All'orizzonte e su di esso si leva.
Una forma di fuoco lambisce i cretonnes di Penelope,
La sua sola presenza selvaggia risveglia il mondo in cui abita.
A lungo ha composto il suo animo a riceverlo,
Che fosse a entrambi compagno, immaginando,
Due in un rifugio dalle fondamenta profonde, l'amica e il caro amico.
Gli alberi si sono rinnovati, come un esercizio essenziale
In una meditazione disumana, più grande di lei.
I venti non l'hanno vegliata come cani la notte.
Non volle nulla che lui non potesse portare venendo a lei solo.
Non volle doni. Le braccia di lui sarebbero state la sua collana
E la sua cintura, la fortuna finale del loro desiderio.
Ma era Ulisse? O era solo il tepore del sole?
Sul suo guanciale? Il pensiero batteva in lei come il cuore.
Battevano insieme. Era solo giorno.
Era Ulisse e non lo era. Eppure si erano incontrati,
L'amica e il caro amico e l'invito di un pianeta.
Mai le sarebbe mancata la barbara forza.
Avrebbe parlato un poco tra sé pettinando i capelli,
Ripetendone il nome in pazienti sillabe,
Mai dimenticandosi di lui che sempre le veniva così vicino.
(da La roccia, 1954 - Traduzione di Vittorio Lingiardi)
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"Ho passato troppo tempo a esercitarmi con il violino, a viaggiare. Ma l’esercizio essenziale del compositore – la meditazione – non si è mai fermato in me… vivo in un sogno permanente, che non si ferma né di giorno né di notte": la lunga citazione del pianista rumeno Georges Enesco posta in epigrafe a questi versi dal poeta statunitense Wallace Stevens è la chiave di lettura. Il ritorno di Ulisse è illusorio, è frutto della mente di Penelope che risolve così il suo conflitto interiore, rendendo autentica la propria illusione e creando così un mondo dove a regnare è l'ordine. "Il desiderio dà all'immaginazione la forza di soppiantare la realtà esteriore. L'immaginazione di Penelope trasforma Ulisse mentre pensa a lui, e nessun originale o ricordo dell'originale è disponibile nella poesia. Per realizzare qualcosa bisogna ricrearlo, interiorizzarlo", come scrive Loren Rusk.
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SIDNEY HAROLD METEYARD, "PENELOPE AL TELAIO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Quanto tutto è pieno di sciocchezze! Sono solo i pensieri a riempire una stanza con qualcosa di più dei mobili.
WALLACE STEVENS, Lettera a Elsie Moll Kachel, 16 maggio 1907
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Wallace Stevens (Reading, Pennsylvania, 2 ottobre 1879 – Hartford, Connecticut, 2 agosto 1955) è stato un poeta statunitense. Laureato ad Harvard, avvocato dal 1904, lavorò per una compagnia di assicurazioni. Espressione tra le più alte del Modernismo, nei suoi versi risaltano l'immaginazione e lo spessore metaforico del linguaggio.