Qui lo dico e qui lo nego: “Il giovane Holden” non mi è mai piaciuto. Probabilmente per lo stile, anche se sono conscio che solo così poteva esprimersi il ragazzo Holden Caufield. Probabilmente perché ho avuto un’adolescenza diversa dalla sua. Probabilmente perché i gusti sono gusti. Probabilmente perché il titolo originale “The Catcher in the Rye” fu cambiato in quello italiano, così insulso e anonimo. Ho apprezzato molto invece la domanda su dove vadano le anatre in inverno, tanto da averci poi scritto una poesia.
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Ma quello che veramente ho apprezzato di J.D. Salinger, morto il 27 gennaio a 91 anni nella sua casa di Cornish, nel New Hampshire, è stata la sua riservatezza, il non voler apparire. Così si crea il mito. Come Lucio Battisti svanito nella sua villa di Molteno. Come Mina, ritiratasi a Lugano all’apice della carriera. Salinger ha avuto il coraggio di farlo, tenendosi lontano dai salotti televisivi, dalle beghe delle interviste ai giornali, dai dibattiti, dai premi letterari. Si è isolato dal mondo, ha scelto di vivere lontano dai riflettori, dal facile apparire, ed è una cosa che in questi tempi ammiro davvero molto. Così come il non aver mai concesso i diritti del libro per un film. Sono certo che i suoi eredi provvederanno.
Quanto al “Giovane Holden”, credo che sia come i cachi: o li si ama alla follia o li si detesta… Ah, neanche i cachi mi piacciono: troppo dolci e maturi.
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LA FRASE DEL GIORNO
La vita, a mio parere, è un caval donato.LA FRASE DEL GIORNO
J. D. SALINGER, Nove racconti
3 commenti:
Ho seguito il tuo link da fb ed eccomi qua .... Cosa vorresti dire ? che hai intenzione di sparire anche tu ?! Accetto la riservatezza. E basta. Soffro quando le persone decidono di sparire nel nulla.... chissà, un giorno ti dirò anche il perchè....
No, no... non sono da Chi l'ha visto?
Riservatezza...
ah beh ..... così mi piace già di più...
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