KONSTANTINOS KAVAFIS
TERMOPILI
Onore a quanti nella propria vita si proposero la difesa di Termopili. Mai allontanandosi dal dovere; giusti e retti in tutte le azioni, con dolore perfino e compassione; generosi se ricchi e, se poveri, anche nel poco generosi, pronti all'aiuto per quanto possono; sempre con parole di verità ma senza odio per chi mente.
E ancora maggiore onore è loro dovuto se prevedono (e molti lo prevedono) che alla fine apparirà un Efialte e i Medi infine passeranno.
1903
(Traduzione di Paola Maria Minucci)
Quella delle Termopili è forse la battaglia più celebre della storia. Era la seconda metà di agosto del 480 avanti Cristo quando trecento Spartani, sostenuti da settecento soldati tespiesi, sotto il comando del re di Sparta, Leonida, bloccarono a lungo l’avanzata dei guerrieri persiani, approfittando della conformazione geologica dello stretto passo: le popolazioni elleniche riuscirono così a organizzarsi e a porsi in salvo.
Serse e Mardonio, che guidavano i Persiani e potevano contare su almeno 300.000 uomini armati di lance e giavellotti (il cielo si oscurava quando venivano lanciati, sostiene Erodoto), mandarono all’assalto le loro truppe in schiere di 10.000 soldati, che venivano regolarmente massacrati nel corpo a corpo, dopo che la formazione a testuggine degli scudi spartani aveva reso vane le armi da lancio. Persino le truppe scelte, i diecimila Immortali guidati da Idarne, dovettero soccombere ai soli mille greci.
La resistenza incredibile degli Spartani e dei Tespiesi fu stroncata solo dalla viltà: i Persiani riuscirono a sfondare e a cogliere alle spalle i greci grazie al tradimento di uno di loro, Efialte, che indicò ai Medi una strada alternativa che mise allo scoperto i suoi compatrioti.
Konstantinos Kavafis trae una metafora universale da questo episodio storico: le Termopili, la resistenza eroica diventano il trionfo dell’onestà, della rettitudine, della solidarietà, dell’amore di verità, del principio che gli uomini riescono a praticare nelle loro vite anche di fronte alle tentazioni. Le nostre Termopili personali, dunque. E anche qui, molto spesso basta un nuovo emulo del traditore Efialte a vanificarle…
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Jacques-Louis David, “Leonida alle Termopili”, 1814
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo saprà che degl'uomini liberi si sono opposti a un tiranno, che pochi si sono opposti a molti, e prima che questa battaglia sia finita, che persino un dio-re può sanguinare.
ZACK SNYDER, KURT JOHNSTAD e MICHAEL GORDON, 300
Konstantinos Petrou Kavafis, (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – 29 aprile 1933), poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale.
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