HALLDIS MOREN VESAAS
SERE
Oh quelle nostre sere, sotto alberi carichi di foglie!
Noi, testimoni attenti della bellezza che si spiegava intorno.
Ai confini del cielo assolato le vette bruciavano ancora,
la città si spegneva, i flutti lambivano piano la riva
come in sogno, le barche eran voltate sulla sabbia,
i giardini chiudevano gli occhi, respirando in silenzio.
Come pioggia silente il buio calava e spegneva le ultime cime.
Il mondo scompariva nella sera, sconfinato e invisibile.
Nell’aria calda e scura le stelle crescevano basse.
Non vedevamo più i nostri visi e restavamo avvolti
nel buio come tutto il resto, pieni della stessa pace
– due anime mai furono tra loro più vicine!
Oh, quelle nostre sere! – che bella era la vita!
Immobili e senza parole lasciando scorrere tempo,
svegli insieme alle stelle, respirare a fondo la pace
di ciò che nel buio dorme chiedendosi beati:
Credi che la tua anima sia ora nella mia, vicini come siamo?
– Quelle nostre sere! dissolvevano quel che separa due anime tra loro.
(da Spiagge, 1933 - Traduzione di Sara Culeddu)
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L'intimità assoluta e silenziosa dell'empatia amorosa emerge dai versi della poetessa norvegese Halldis Moren Vesaas: il crepuscolo estivo si va trasformando lentamente in una sera di stelle, e in quell'atmosfera i due amanti silenziosi sentono la dolcezza del momento, la fusione stessa delle anime.
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RICHARD BLUNT, "PRENDITI CURA DEL MOMENTO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Caro, mi sembra che il mio corpo / si avvicini al tuo, sempre di più, / come un albero nel bosco / che si piega verso un altro.
HALLDIS MOREN VESAAS
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Halldis Moren Vesaas (Trysil, 18 novembre 1907 – Oslo, 8 settembre 1995) poetessa, traduttrice e scrittrice per l’infanzia norvegese. Visse in una fattoria con il marito poeta Tarjei Vesaas e fu molto nota nel suo paese per le sue coraggiose posizioni sui diritti delle donne.

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