JOAN MARGARIT
VISITA AI CANTIERI
Per tanti anni ho iniziato la mia giornata
nel caos ordinato dei cantieri.
Ne hanno iniziato uno proprio di fronte a casa mia.
Lo guardo spesso,
ricordo di essermi svegliato tra il frastuono
del disco che taglia una lamiera
e il fragore oltraggioso del martello pneumatico.
Forare e rompere per costruire:
questa è la musica contemporanea
della distruzione giustificata.
Dopo la visita,
cercavo un bar dove poter stare da solo, al sicuro
dal rumore eppure ancora al suo interno,
con l'angelo grigio della struttura
di un edificio intravisto nelle finestre.
Il cielo di cemento umido
della periferia, sempre a indurirsi.
Tutto il ferro arrugginito e lavorato.
Una tenerezza che sento ancora
quando il tempo grandina
sulle finestre della mia anima.
La vita finisce come iniziano le costruzioni:
forare e rompere per costruire.
Distruzione giustificata.
(da Perdere il segnale, 2013)
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No, non è un classico "umarell" che passa il suo tempo a osservare i cantieri: il poeta catalano Joan Margarit era giustificato, trovandosi dall'altra parte della rete arancione, architetto di fama, tanto da aver lavorato anche all'ampliamento della Sagrada Familia di Barcellona. Forse proprio per quello, riesce a costruire un paragone tra la vita umana e la costruzione di un edificio.
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FOTOGRAFIA © PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Un giorno il passato esige ordine e, quindi, attenzione al misterioso atto del ricordare... il passato e il domani vengono cancellati contemporaneamente, e cresce in me la sensazione che ciò che la mente immagazzina non siano frammenti casuali, ma l'essenza del passato. Ciò che viene ricordato, anche se non è vero, è, invece, la verità.
JOAN MARGARIT, Si perde il segnale
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Joan Margarit i Consarnau (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.

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