lunedì 3 febbraio 2025

Scorgeremo i mandorli fiorire


GHIORGOS SEFERIS

LEGGENDA, XXIII

Ancora un poco
e scorgeremo i mandorli fiorire
brillare i marmi al sole
e fluttuare il mare.

Ancora un poco
solleviamoci ancora un po’ più su.

(da Poesie, 1963 – Traduzione di Filippo Maria Pontani)


“La nostra terra è chiusa. Chiusa / dalle nere Simplègadi. Nei porti, la domenica, / quando scendiamo a prendere un po’ d’aria, / vediamo rischiarirsi nel crepuscolo / legni rotti da viaggi interminati, / corpi che più non sanno come amare” scrive il poeta greco Ghiorgos Seferis, Premio Nobel 1963. nella decima poesia di questa Leggenda. Eppure, alla fine, nonostante tutto, anche in quella terra dove “A occidente si mescola il mare a una catena di montagne. / Ci soffia da mancina lo scirocco e c’impazza, / questo vento che spoglia della carne le ossa”, dove la storia ellenica e tutti i suoi miti sono un richiamo costante, arriverà la consolazione della primavera.

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IMMAGINE © ART TOWER/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Le corde si son rotte: solo strie sulla bocca del pozzo / sono memoria di felicità.
GHIORGOS SEFERIS, Poesie

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Ghiorgos Seferis, pseudonimo di Gheorgios Seferiadis (Vourla, Turchia, 13 marzo 1900 - Atene, 20 settembre 1971), poeta, saggista e diplomatico greco, premio Nobel per la letteratura nel 1963 con la seguente motivazione: “Per la sua scrittura distinta, ispirata da un profondo sentire per il mondo della cultura ellenica”.


domenica 2 febbraio 2025

Giorni di un azzurro intenso


CECILIA CASANOVA

CI SONO GIORNI

Ci sono giorni
che uno ha
propensione per la bellezza
Giorni di un azzurro
intenso
come una stoviglia
Giorni veramente soprannaturali
che ti fanno venire voglia di parlare
anche con gli sconosciuti
e leggere le linee delle loro mani
Giorni in cui incontriamo Dio
e possiamo
benedire
i genitori
e i lupi
che più di una volta
abbiamo incontrato
per la strada
Ci sono giorni
che non si tocca
terra
Giorni adatti per volare
per amare
ed essere amati
Perché l'amore
è il fondamento
la ragione
per cui
a volte
non si sa
che fare
della felicità.

(da Di enigmi e premonizioni, 1975)

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I versi concisi della poetessa cilena  Cecilia Casanova raccontano di quelle giornate che talora capitano in cui “ci sentiamo divinamente”, dove tutto ci affascina, dal cielo azzurro allo splendore dei prati primaverili o del mare estivo e quella predisposizione d’animo si trasmette a ogni cosa, ci migliora. Giorni in cui l’amore rende addirittura superflua la felicità.

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RAOUL DUFY, "LA BAIE DES ANGES"

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Voglio restare tra le cose. / Stabile, fluida. / Ovunque / esista la luce.
CECILIA CASANOVA, Ogni giorno.

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Cecilia Casanova (Santiago del Cile, 2 ottobre 1926 – 2 novembre 2014), poetessa cilena. Autrice di poesie spesso brevissime ma chiare e intense, è stata accostata ad Emily Dickinson per la sua sensibilità nei confronti della natura e per la ricerca dell’immenso nel quotidiano.


sabato 1 febbraio 2025

Poesie per febbraio XI


Due poetesse cui febbraio evidentemente non piace: Daria Menicanti non trova i segni di una nuova primavera nella pioggia grigia e scura. María Victoria Atencia prova addirittura angoscia nel grigiore del porto di Málaga in un giorno in cui l’unico colore è quello delle gru di carico.

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FOTOGRAFIA © NICOLAS VIGIER

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DARIA MENICANTI

LA PIOGGIA DI PRIMAVERA

La pioggia di febbraio fredda a e buia
non ha le fragorose libertà
dell’estate,
l’assorto brusio
delle prime giornate d’aprile.

La pioggia di febbraio pensa a sé;
e tace
e striscia
e nera si rintana
nelle cunette e fogne di città.
La maledetta pioggia di febbraio
piove per conto suo.

febbraio 1964

(da Un nero d’ombra, 1969)

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MARÍA VICTORIA ATENCIA

FEBBRAIO

Dammi la mano e prendi
il porto grigio, piovuto
da un febbraio impazzito
di gabbiani. Le gru
abbagliano con il loro arancione
bagnato. Il cuore
si stringe dall'angoscia.

(da Il collezionista, 1979)

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Febbraio si aggrappa frivolo ad aprile, / Come il favorito di un re. / Aprile, ridendo compiaciuto, / solletica i nervi di febbraio.
IGOR SEVERYANIN

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Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – Mozzate, 4 gennaio 1995), poetessa, insegnante e traduttrice italiana. In lei si mescolano il registro sarcastico e ironico e quello più sottile della malinconia. Per Lalla Romano la sua era “una voce nuova, moderna e classica, per niente alla moda, ma libera e anche audace”.


María Victoria Atencia García (Málaga, 28 novembre 1931), poetessa spagnola che appartiene più per età che per opera alla Generazione del '50, che fonde classicismo e modernità. Ammiratrice di Rilke, è considerata una maestra della poesia alessandrina.


venerdì 31 gennaio 2025

I sogni inutili


KOSTAS MONDIS

NO, NON SONO INUTILI

No, non sono inutili i sogni inutili,
no non sono superflui i sogni superflui.

(da Attimi, 1958 - Traduzione di Filippomaria Pontani)

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Come scrive il traduttore, Filippomaria Pontani, gli epigrammi del poeta cipriota Kostas Mondis "ambiscono talvolta alla lapidarietà apodittica della gnome, ma più spesso pongono con tono schietto e disincantato questioni irrisolte, mettendo in forse convinzioni e luoghi comuni apparentemente condivisi, denudando la traiettoria di un ricercare doloroso e lacerante, che non ha un principio né una fine, e dunque procede in modo disordinato, rapsodico, ma unitario nell’ispirazione e nell’intento". E dunque, sono inutili i sogni?

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DIPINTO DI ROB GONSALVES

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Lasciate sempre un sorriso / fuori dalle vostre mura, / lasciate sempre un sorriso / per i passanti.
KOSTAS MONDIS, Attimi

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Kostas Mondis (Famagosta, 18 febbraio 1914 – Nicosia, 1 marzo 2004), poeta, romanziere e drammaturgo cipriota. Nelle sue opere ha utilizzato tutta la ricchezza del patrimonio linguistico, storico e tradizionale dell'ellenismo, tracciando con forza poetica il carattere dei valori radicati della nazione greca.


giovedì 30 gennaio 2025

Le distanze


ROBERTO JUARROZ

DECIMA POESIA VERTICALE, 10

Le distanze non sono uguali
di giorno e di notte.
A volte bisogna aspettare la notte
perché una distanza si riduca.
A volte devi aspettare il giorno.

Del resto,
l’oscurità o la luce
tessono lo spazio e le sue combinazioni
in modo tale che in certi casi
i valori si invertano:
il lungo diventa corto,
il corto diventa lungo.

E poi c'è un fatto:
la notte e il giorno non riempiono lo spazio equamente,
e nemmeno completamente.
E le distanze piene
e le distanze vuote
non misurano la stessa cosa.

Come neppure misurano la stessa cosa
le distanze tra le cose grandi
e le distanze tra le cose piccole.

(da Decima poesia verticale, 1987)

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Il poeta argentino Roberto Juarroz si lancia in una disquisizione filosofica sulla percezione delle distanze. Del resto ce ne rendiamo conto spesso: quello spazio o intervallo di luogo o di tempo ci sembra variare al variare delle nostre emozioni o anche solo delle condizioni atmosferiche o del fatto che sia giorno o notte, l’alba o il tramonto.

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FOTOGRAFIA © BEASTERNCHEN/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Il tempo è la distanza più lunga tra due luoghi.
TENNESSEE WILLIAMS, Il serraglio di vetro

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Roberto Juarroz (Coronel Dorrego, 5 ottobre 1925 – Buenos Aires, 31 marzo 1995), poeta, saggista e bibliotecario argentino. La sua opera, salvo le prime Sei poesie scelte del 1960 è riunita con il titolo unico di Poesia verticale. Varia solo il numero d'ordine, da raccolta a raccolta, fino alla quattordicesima, uscita postuma nel 1997.


mercoledì 29 gennaio 2025

Il raggio di luce ospitale


JOAN MARGARIT

DOPO CENA

Hanno bussato alla porta e vado ad aprire,
ma non c'è nessuno.
Penso a quelli che amo e non verranno.
Non chiudo e mantengo l'accoglienza.
Aspetto con la mano sullo stipite.
La vita si è radicata nel dolore
come le case sulle fondamenta.
So per chi mi soffermo, lasciando il raggio di luce
ospitale sulla strada deserta.

(da Si perde il segnale, 2013)

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Si perde il segnale è una raccolta abbastanza particolare nel corpus poetico di Joan Margarit: il poeta-architetto catalano scrive un’autobiografia dal vivo in cui si appella alla perdita di ogni speranza come base della felicità per chi non ha più nulla da perdere. Eppure quel segnale – il battere alla porta immaginato, in questo caso – pur assente, non è del tutto dimenticato, e quella speranza non è davvero perduta se resta accesa la luce dell’ingresso per l’ospite che non verrà.

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IMMAGINE © MUSE AI
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  LA FRASE DEL GIORNO  

Rimanere lì è quello che cerchi, è il conforto. È il riparo dalle intemperie. Dato che devi fare tutte queste cose fondamentali da solo e nessuno lo fa per te, la poesia ti dà gli strumenti per costruire questa casa da solo. Per avere una casa bisogna vincere la guerra. Che guerra? La tua, ovviamente..
JOAN MARGARIT, Ara Diumenge, 18 novembre 2018

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Joan Margarit i Consarnau  (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta  "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.


martedì 28 gennaio 2025

Vivere la vita nei versi


İLHAN BERK

IL POETA E I SUONI

Tutti i giorni eccolo che viene
A riprendersi il suo posto nel mondo.
“La cosa difficile, dice, è vivere la vita nei versi.
La scrittura viene sempre di conseguenza”. Queste parole
Gli escono di bocca con facilità, quasi chiedesse dell’acqua.
Per stare un po’ con sé ritorna a sedere
Sulla poltrona usurata di sempre.
Incrocia lo sguardo degli alberi, del mare, del cielo. Passa le mani
Sul mazzo di garofani. Lo porta alle narici.
Si mette in ascolto dei suoni. Attraversa la strada una voce
Augurando buona sera. Il mattino che discende con mille suoni.
Il silenzio dell’erba. Il giorno che cade.
Suoni. Suoni. Suoni.
Ascoltati quei suoni per un giorno intero
Infine eccolo che si ritira
Nel suo posto nel mondo.

(da L'antico mare, 1982 - Traduzione di N. Verderame)

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È una poesia che si manifesta da sé quella che si presenta al poeta ritratto da İlhan Berk, è in effetti la vita stessa - un po' come nella celebre mappa in scala 1:1 dell'Impero cinese nel racconto di Jorge Luis Borges. Ogni sensazione, ogni profumo, ogni veduta, ogni suono, ogni attimo di vita è già poesia.

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DIPINTO DI PEREGRINE HEATHCOTE

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Abbiamo bisogno di persone che leggano i nostri cuori, non ciò che scriviamo.
İLHAN BERK, Il libro delle cose

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ilhan berkİlhan Berk (Manisa, 18 novembre 1918 – Bodrum, 28 agosto 2008), poeta turco. Figura dominante nella corrente postmoderna, la cosiddetta “seconda nuova generazione”, è passato da un approccio di epica socialista alla visione onirica di una lirica erotica e individuale in una sintesi di poesia orientale e occidentale.


lunedì 27 gennaio 2025

Quando è giunta la Gestapo


ZUZANNA GINCZANKA

NON OMNIS MORIAR

Non omnis moriar, i miei possedimenti,
Prati di tovaglie, roccaforti di armadi,
Distese di lenzuola, preziosa biancheria
E vesti, vesti chiare mi sopravviveranno.

Non lascio alcun erede, che la tua mano frughi
Tra le mie cose ebree, signora Chominowa,
Donna di Leopoli, prode moglie di una spia,
Lesta delatrice, madre di un Volksdeutscher.

Adesso sono tue, perché lasciarle a estranei.
Questo non è un liuto, e neanche un nome vuoto.
Io vi rammento bene, come anche voi di me
Vi siete ricordati quando è giunta la Gestapo.

Alzate in alto i calici e brindate cari amici
Al mio di funerale e alla vostra di ricchezza:
Kilim e tappetini, vassoi e candelabri.
Bevete tutta la notte e poi sul far del giorno
Mettetevi a cercare pietre preziose e oro
In divani e materassi, coperte e scendiletto.

Lavorerete svelti e vi darete un gran da fare.
Ciocche di crine di cavallo e di fieno marino,
Nugoli di cuscini e di piumini squarciati
Vi si attaccheranno alle braccia mutandole in ali;

Il mio sangue incollerà la stoppa con le piume
E così alati d'un tratto in angeli vi trasformerà.

(da Un viavai di brumose apparenze. Poesie scelte, Austeria, 2011 – Traduzione di Alessandro Amenta)

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Non omnis moriar, una celebre affermazione di Orazio, convinto della bontà della sua poesia: non morirò del tutto. La stessa frase che la poetessa polacca Zuzanna Ginczanka utilizza per rilanciare il suo atto d’accusa dalla prigione di Czarnieckiego 3, dove fu reclusa, torturata e poi giustiziata dalla Gestapo. La poesia è un j’accuse verso la vicina di casa, la signora Chominowa, che la denunciò e verso tutti quei cittadini che furono per convinzione o interesse delatori e carnefici degli ebrei. Scritta su un foglietto di carta a matita, fu recuperata e poi pubblicata nel 1946 sul settimanale Odrozdenie dal poeta Julian Przyboś, che così commentò: “Lo leggiamo per la prima volta scritto a matita su un pezzo di carta strappato e spiegazzato, come i messaggi segreti che i prigionieri trafugano dalle loro segrete. (…) Le confessioni più disperate, le espressioni più strazianti di altri poeti prima della loro morte cadono molto al di sotto di questo più orgoglioso di tutti i testamenti poetici. Questa accusa della bestia umana ferisce come una ferita non guarita. Una terapia d'urto in versi”.

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FOTOGRAFIA  © MACH240390

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Ovunque andrò, sarà sempre: avanti, / ma ogni avanti mi riporterà indietro.
ZUZANNA GINCZANKA, Sui centauri




Zuzanna Ginczanka, pseudonimo di Zuzanna Polina Gincburg (Kiev, Ucraina, 22 marzo 1917 – Cracovia, dicembre 1944), poetessa ebrea polacca. Sebbene abbia pubblicato solo una raccolta di poesie durante la sua vita, Sui centauri (1936) ha creato scalpore nei circoli letterari polacchi. Fu arrestata, torturata e giustiziata dalla Gestapo poco prima della liberazione di Cracovia.


domenica 26 gennaio 2025

La paura della tenerezza


HERTA MÜLLER

A NOI SI ADDICE...

A noi
si addice
la
paura
della
tenerezza

(da Lo sguardo estraneo, Crocetti, 2010 - Traduzione di Gio Batta Bucciol)

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La tenerezza - cito la Treccani - è  quel "senso di commozione, dolce e profonda, che si prova nei riguardi di altra persona per amore, affetto, compassione". Ed è un sentimento che vive nei dintorni dell'amore, che lo addolcisce, è un'apertura verso l'altro. Averne paura - come capita alla poetessa tedesca Herta Müller, è avere paura di aprirsi all'altro.

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JOSEPH LORUSSO, "SUONANDO LA LORO CANZONE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La tenerezza è il tipo di amore più umile.
OLGA TOKARCZUK, Lettura per il Nobel

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Herta Müller (Nitzkydorf, 17 agosto 1953), scrittrice, saggista e poetessa tedesca, nata in Romania e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2009. È nota per aver descritto nelle sue opere le condizioni di vita in Romania durante la dittatura di Nicolae Ceaușescu.


sabato 25 gennaio 2025

Michael Longley


Il poeta nordirlandese Michael Longley è morto il 2  gennaio all’età di 85 anni. Noto come l’«Omero d’Irlanda» per aver adattato l’epos omerico alla situazione del conflitto nell’Ulster, riteneva che compito del poeta fosse quello di "trovare nuovi ritmi” e che “l'unico modo per trovare nuovi ritmi vitali è essere vitali, vivi, attenti e reattivi. Vivere la vita con tutti i pori aperti". Robin Robertson, redattore della casa editrice londinese Jonathan Cape, ha dichiarato: “Michael era insolito perché lavorava in vari modi e si distingueva in tutti: poeta d'amore, poeta della natura e poeta di guerra. Quanto al terzo caso terzo, collegò la Grecia omerica alla Somme e ai Troubles [il conflitto nordirlandese, ndr], che visse a Belfast, credendo che tutte le guerre fossero, in sostanza, la stessa guerra. Disse la verità al potere, e la disse magnificamente”.

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FOTOGRAFIA © BBC

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CINQUANT’ANNI

Hai passeggiato con me un milione di volte
sul sentiero roccioso per Carrigskeewaum
fermandoti nell’insidia dei cerchi delle fate
a cogliere funghi per merende e poesia.

Hai indicato, per un guscio di lumaca
o la piuma di un chiurlo o il fodero vuoto
di un uovo di squalo la parola esatta, sillabe
e silenzi udibili sul filo ventoso dell’acqua.

Abbiamo seguito le orme della lontra verso Allaran
e atteso per ore sul nostro trono gelato,
per cinquant’anni, marito e moglie, contando
a voce bassa le beccacce e i piovanelli.

(da Angel Hill, Elliot, 2019 – Traduzione di Paolo Febbraro)

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SIGILLO DI SALOMONE

Ombreggiato dai noccioli auto-seminati
In un angolo posteriore del nostro giardino,
A destra del ribes in fiore
Un inaspettato sigillo di Salomone
Voglio mostrarti. Ha importanza
Perché campane così graziose sono così chiamate
(Sigilli di un documento medievale?)
È maggio e Salomone dice: Alzati,
amore mio, mia bella, e vieni via,
L'inverno è passato, la pioggia è finita
E se ne sono andati, i fiori appaiono sulla terra.
Una primula solitaria è sopravvissuta
Sotto il nostro faggio al primo taglio dell'erba.
È giunto il momento del canto degli uccelli.

(da London Review of Books, Vol. 44 N. 18 · 22 settembre 2022)

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Per definizione, se la prosa è un fiume, la poesia è una fontana.
MICHAEL LONGLEY, Poetry Ireland Review, estate 1999

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Michael Longley (Belfast, 27 luglio 1939 – 22 gennaio 2025), poeta britannico naturalizzato irlandese. Attento all’equilibrio tra cultura e paesaggio, impose la sua cifra umana e stilistica, tesa a mediare le pesanti tensioni della storia e della cronaca nordirlandese con il ricorso alle figure ampiamente simboliche dei miti epici classici.


venerdì 24 gennaio 2025

Giocherò con le trecce


CECILIA CASANOVA

RITORNO ALL'INFANZIA

Giocherò con le trecce
sul bordo del mio vestito.

Mi rannicchierò nello scialle della nonna
annusando la sua lana
conservata così bene nel suo colore lilla.
felice di ritornare all'infanzia.

La casa era mia.
perché non entrare?
Non mi faranno nulla i ritratti
appesi alle pareti
né il pianoforte inumidito dal tempo.

Togliti le scarpe. No.
Sali sul divano con le scarpe e salta
sui tuoi sette anni, sui tuoi dodici, sui tuoi diciotto.

Ruba il miele dalla dispensa
ed esci silenziosa.
Non ti vedranno!

(da I giochi del sole, 1969)

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C'è una sorta di "mito" dell'infanzia, un periodo che probabilmente ci rimane impresso nella memoria grazie alle sue scoperte e alla sua spensieratezza. Cesare Pavese scrisse nel suo diario: “L'infanzia non è soltanto l'infanzia vissuta, ma l'idea che ce ne facemmo nella giovinezza, nella maturità, ecc. Per questo appare l'epoca più importante: perché è la più arricchita dai ripensamenti successivi”. La poetessa cilena Cecilia Casanova vi ritorna, attraversando il ricordo, con la sua sensibilità.

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IRINA REDINE, "BAMBINA CON MARGHERITE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Nella triste distanza degli anni / ricordo la mia infanzia come un sogno, / di lente rondini nel cielo, in volo, / dei bei giorni andati, ormai perduti.
MARÍA CRISTINA URSIC, Mano fugace

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Cecilia Casanova (Santiago del Cile, 2 ottobre 1926 – 2 novembre 2014), poetessa cilena. Autrice di poesie spesso brevissime ma chiare e intense, è stata accostata ad Emily Dickinson per la sua sensibilità nei confronti della natura e per la ricerca dell’immenso nel quotidiano.


giovedì 23 gennaio 2025

A colpi d’ala


ROBERTO SANESI

IL MARTIN PESCATORE

A colpi d'ala ho visto
ridurre una nuvola al grafico
d'una sezione di nuvola, segmenti
tratteggiati d'azzurro e la parola cielo
scritta a inchiostro di china al limite più alto:
mi sono
chiesto come potesse muoversi in ascissa
su quelle alture geometriche se il vento
aveva già deciso la sua direzione.

(da L'improvviso di Milano, Guanda, 1969)

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Non a caso il poeta e critico letterario milanese Roberto Sanesi fu un febbrile traduttore di Thomas Stearns Eliot: l'affinità con il poeta inglese risalta anche in testi come questo che  eseguono una sorta di variazione sul tema - la poesia eliotiana è Cape Ann - "Il volo segui / Della freccia danzante, purpureo martin pescatore".

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FOTOGRAFIA © MONIQUE LAATS/PEXELS

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Un martin pescatore trasforma un fiume in una meraviglia.
CZESŁAW MIŁOSZ, Dal sorgere del sole

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Roberto Sanesi (Milano, 18 gennaio 1930 – 2 gennaio 2001), poeta, critico e traduttore italiano. L’attenzione all’esistenzialismo e, in particolare, al concetto di ciclico infinito divenire di marca rilkiana, lo portò a esplorare il rapporto tra esistenza e tempo in opere di forte componente visiva.


mercoledì 22 gennaio 2025

Cristallo marino


LUCIO PICCOLO

IL RAGGIO VERDE

Da torri e balconi protesi
incontro alle brezze vedemmo
l'ultimo sguardo del sole
farsi cristallo marino
d'abissi... poi venne la notte
sfiorarono immense ali
di farfalle: senso dell'ombra.
Ma il raggio che sembrò perduto
nel turbinio della terra
accese di verde il profondo
di noi dove canta perenne
una favola, fu voce
che sentimmo nei giorni, fiorì
di selve tremanti il mattino.

(da Il raggio verde e altre poesie inedite, 1993)

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Le poesie di Lucio Piccolo, poeta semisconosciuto in vita ma apprezzato da Montale, si reggono su un naturalismo che è in equilibrio tra sogno e realtà. Non poteva sfuggire alla sua osservazione la meraviglia del raggio verde, fenomeno ottico creato dal sole dell'alba o del tramonto quando, attraversando l'atmosfera, crea una sottile striatura che, scomponendo i colori del prisma, assume una tonalità di verde, definita per la precisione "verde Veronese" in omaggio ai dipinti del pittore rinascimentale.

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FOTOGRAFIA © J FAN

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Un raggio verde, ma di un verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può ottenere sulla sua tavolozza, un verde di cui la natura né nella varietà dei vegetali, né nel colore del mare più limpido, ha mai riprodotto la sfumatura! Se c'è del verde in paradiso, non può essere che quel verde, il vero colore della speranza.
JULES VERNE, Il raggio verde

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Lucio Carlo Francesco Piccolo di Calanovella (Palermo, 27 ottobre 1901 – Capo d'Orlando, 26 maggio 1969), poeta e musicologo italiano La sua poesia è caratterizzata da elencazioni e proliferazioni tipicamente barocche costituite da immagini dense e oniriche, dall'oscurità e dal simbolismo talora molto spinto.


martedì 21 gennaio 2025

Musica del tatto


MANUEL ALTOLAGUIRRE

LE CAREZZE

Che musica del tatto
le carezze con te!
Che accordi profondi!
Che scale di tenerezza,
di forza, di piacere!
Il nostro amore silenzioso
e oscuro ci solleva
alle notti eterne
che separano altissime
le stelle più lontane.
Che musica del tatto
le carezze con te!

(da Le isole invitate e altre poesie, 1926)

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Manuel Altolaguirre, poeta spagnolo della Generazione del '27, con la sua intonazione pura e misteriosa riesce a ottenere un suono di leggerezza e di incontaminatezza. "L'amore silenzioso e oscuro", fisico e affettuoso, riesce ad elevare gli esseri umani alle stelle, a superare proprio attraverso la carnalità la finitezza.

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FOTOGRAFIA © PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Amare è sprofondare, fuggire, perdersi nella notte profonda.
MANUEL ALTOLAGUIRRE, Fine di un amore

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Manuel Altolaguirre Bolín (Malaga, 29 giugno 1905 – Burgos, 26 luglio 1959), poeta surrealista spagnolo della Generazione del '27. Con i suoi toni intimisti e spirituali cantò l'amore e la solitudine Egli stesso indicò Juan Ramón Jiménez e Pedro Salinas come suoi ispiratori.


lunedì 20 gennaio 2025

Centenario di Ernesto Cardenal


Si celebra oggi il centenario della nascita di Ernesto Cardenal, uno dei poeti più influenti della letteratura latinoamericana. Autore dedito alla poesia, alla filosofia, alla teologia, alla politica e alle arti visive, caratterizzò la sua opera con un profondo impegno sociale e spirituale. Guerrigliero, sacerdote dal 1965, scrittore e traduttore, rimase fedele alla ricerca di giustizia sociale, e a quella spiritualità intensa che lo portò nel 1956 a vivere nel monastero trappista di Gethsemany, località del Kentucky. María Ángeles Pérez López, direttrice accademica della Fondazione Ernesto Cardenal, intervistata da La Jornada, ha sottolineato che celebrare il centenario di Ernesto Cardenal sottolinea la sua validità e la sua capacità di sfidare il nostro tempo”.

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DIETRO IL MONASTERO

Dietro il monastero, vicino alla strada,
c'è un cimitero di cose logore,
dove giacciono ferri arrugginiti, pezzi
di porcellana, tubi rotti, fili attorcigliati,
scatole di sigarette vuote, segatura
e zinco, plastica invecchiata, pneumatici rotti,
in attesa come noi della risurrezione.

(da Gethsemani, Ky, 1960)

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ILEANA: LA GALASSIA DI ANDROMEDA

Ileana: La Galassia di Andromeda,
distante 700.000 anni luce,
visibile ad occhio nudo in una notte limpida,
è più vicina di te.
Altri occhi solitari mi guarderanno da Andromeda
nella loro notte. Non ti vedo.
Ileana: la distanza è tempo, e il tempo vola.
A 200 milioni di miglia all'ora l'universo
si sta espandendo verso il Nulla.
E tu sei lontana da me milioni di anni.

(da Epigrammi, 1961)

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Altre poesie di Ernesto Cardenal sul Canto delle Sirene:

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  LA FRASE DEL GIORNO  

In poesia si può discutere di tutto: di agricoltura, di economia, di filosofia; Puoi introdurre barzellette, statistiche, aneddoti, cronache storiche. La poesia non ha limiti.
ERNESTO CARDENAL, Clarín, 29 novembre 1984

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Ernesto Cardenal Martínez (Granada, Nicaragua, 20 gennaio 1925 – Managua, 1° marzo 2020) poeta, presbitero e teologo nicaraguense. Protagonista della rivoluzione in Nicaragua del 1979, fu tra i massimi esponenti della teologia della liberazione: è stato il fondatore della comunità religiosa di Solentiname.


domenica 19 gennaio 2025

I manoscritti


CRISTINA PERI ROSSI

MESSAGGI

Quanto ho amato i manoscritti delle tue mani
sul tappeto
sulla tavola di tutti i giorni
nei dolci tramonti
nella polvere della finestra
nella sabbia monotona della spiaggia
Mani gentili
messaggi monosillabici
Ma non sapevi mai quale parola scrivevi.

(da Linguistica generale, 1979)

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Lui, l'autore di quei manoscritti di cui ignorava l'essenza, è il grande romanziere Julio Cortázar, che fu per anni compagno di Cristina Peri Rossi. Le sue mani traevano dunque dal nulla il mistero della poesia e della letteratura e lo facevano in quell'esilio francese in cui "siamo gli ultimi romantici, te lo dissi un giorno, e tu, che ti credevi surrealista, annuivi maliziosamente".

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SUZANN TONI, "LO SCRITTORE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Einstein ha scoperto che il tempo e lo spazio / sono metafore / anche se ancora non so / cosa siamo io e te, / forse metafora di un'antica melodia dell'universo / prima della sua decomposizione.
CRISTINA PERI ROSSI, Il giro della vita

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Cristina Peri Rossi (Montevideo, 12 novembre 1941), scrittrice, poetessa, traduttrice e attivista politica uruguaiana. In esilio a Barcellona dal 1972, vi ha svolto tutta la sua carriera letteraria. La sua opera, sia in prosa sia in poesia, è basata sul tema amoroso, con un linguaggio denso di allusioni e metafore.


sabato 18 gennaio 2025

Come una brezza


RAFAEL MAYA

TU

Sei una canzone, sei il leggero vento
che passa attraverso i fiori e i nidi.
Dormono ai tuoi piedi, campi fioriti,
e i tuoi capelli sembrano un torrente.

La mia vita inizia in te. Sei il gennaio
che appare su orizzonti intuiti;
la regione dei fiumi conosciuti,
l'alta costellazione al marinaio.

Tra le mie mani te ne vai come una brezza;
avviluppi un giardino in un sospiro,
il riso un volo di farfalle schiude.

Sei l'intera ombra, sei l'intera luce,
ed io, elevando il cuore, ti aspiro
come il vento che viene da una vetta.

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Di metafora in metafora il poeta colombiano Rafael Maya traccia il ritratto della donna che ama, attingendo dagli elementi naturali: quello che risalta è la forza vivificatrice della donna, il suo sapere trarre la vita dal nulla, il suo essere punto di riferimento attorno a cui girare ed orientarsi.

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DIPINTO DI VLADIMIR VOLEGOV

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  LA FRASE DEL GIORNO  

In questa tersa notte di diamante, / sul tuo seno bianco, la mia testa, / io ho la certezza dell'infinito / solo ascoltando il tuo cuore amorevole.
RAFAEL MAYA

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Rafael Maya (Popayán, 21 marzo 1897 - Bogotá, 22 luglio 1980), poeta, giornalista, saggista, e critico letterario colombiano. Partecipò alla rivista Cromos, che radunava gli intellettuali più prestigiosi del paese. Fece parte del gruppo "Los Nuevos", fondato nel 1925., dedito alla poesia postmodernista.


venerdì 17 gennaio 2025

La pioggia minuziosa


JORGE LUIS BORGES

LA PIOGGIA

Bruscamente la sera si è schiarita
perché già cade la pioggia minuziosa.
Cade o è caduta. La pioggia è una cosa
che senza dubbio succede nel passato.

Chi la sente cadere ha recuperato
il tempo in cui la sorte fortunata
gli rivelò un fiore chiamato rosa
e lo strano colore del rosso.

Questa pioggia che acceca i vetri
rallegrerà in sperdute periferie
le nere uve di una pergola in un

patio che non esiste più. La bagnata
sera mi porta la voce, la voce desiderata,
di mio padre che ritorna e che non è morto.

(da L’artefice, 1960 – Traduzione di Livio Bacchi Wilcock)

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Jorge Luis Borges, lo scrittore argentino che amava gli specchi, utilizza la pioggia per parlare d’altro, per renderla metafora del tempo che sa trasformare il presente in passato e il momento in ricordo, che sa riconoscere l’attimo esatto in cui si manifestò il potere della poesia come chiave che permette di interpretare il mistero, che sa restituire in qualche modo anche chi non appartiene più al tempo.

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FOTOGRAFIA © ANDRE FURTADO/PEXELS

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Il tempo è un fiume che mi trascina, ma sono io quel fiume.
JORGE LUIS BORGES, Altre inquisizioni

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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.


giovedì 16 gennaio 2025

Un mondo a tua somiglianza


PAUL ÉLUARD

IO NON HO VOGLIA CHE DI AMARTI

Io non ho voglia che di amarti
Un temporale riempie la valle
Un pesce riempie un fiume.

Io ti ho fatta alla misura della mia solitudine
Il mondo intero per nasconderci
Dei giorni e delle notti per comprenderci

Per nulla più vedere nei tuoi occhi
Se non ciò che penso di te
E di un mondo a tua somiglianza

E dei giorni e delle notti regolati dalle tue palpebre

(da Gli occhi fertili, 1936 – Traduzione di Diego Valeri)

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Paul Éluard, poeta surrealista francese, considerò sempre la donna come mezzo di salvezza, come tramite con il mondo, come unico essere in grado di portare a una rivelazione. E non smette mai di elevare inni all’amata, come questo in cui bene esprime il bisogno di vedere il mondo riflesso negli occhi di lei e quindi di vederlo con gli occhi di lei per poterlo comprendere.

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MAX ERNST, “GALA ÉLUARD”

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  LA FRASE DEL GIORNO  

I tuoi occhi dove dormiamo / Tutti e due / Hanno dato ai miei fanali umani / Una sorte migliore che alle notti del mondo.
PAUL ÉLUARD, Gli occhi fertili




Paul ÉluardPaul Éluard, pseudonimo di Eugène Émile Paul Grindel (Saint-Denis, 14 dicembre 1895 – Charenton-le-Pont, 18 novembre 1952), poeta francese, è stato tra i maggiori esponenti del movimento surrealista. La sua poesia evolve da tematiche individualiste, di lirismo amoroso, a contenuti di forte ispirazione sociale.


mercoledì 15 gennaio 2025

Piove di nuovo


JULIA PRILUTZKY FARNY

PIOGGIA

Piove di nuovo. Ancora sta piovendo:
sempre con la pioggia arriva l'amore
Una pioggia leggera nella strada,
come diluvia qui nel mio cuore...

Piove. E l'acqua cade senza sollievo
sulle pietre, assetate di pioggia.
Qui nel mio cuore, come si muove;
qui nel mio cuore, come lo inonda.

Sempre l'amore arriva così. Quieto,
con un passo tremante e silenzioso:
nebbia sottile che diventa roggia.

Sempre l'amore arriva così, muto,
con un passo silenzioso e smanioso...
E non so dove sei. E c'è la pioggia.

(da Antologia d'amore, 1972)

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La pioggia è apportatrice di vita: nutre i campi e li feconda, consente ai fiori di sbocciare e agli animali di svilupparsi. Anche l'amore è foriero di vita, e la poetessa ucraina naturalizzata argentina Julia Prilutzky Farny lo sa bene e usa tale metafora per comporre questo grazioso sonetto.

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IMMAGINE © GERALT/PIXABAY
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  LA FRASE DEL GIORNO  

La pioggia porta succo ai paesaggi.
RAMÓN GÓMEZ DE LA SERNA, Tutte le greguerías

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Julia Prilutzky Farny (Kiev, Ucraina, 1912 - Buenos Aires, 8 marzo 2002), poetessa e giornalista ucraina naturalizzata argentina. Trascorse l'infanzia a Salamanca prima di trasferirsi in Argentina e studiare pianoforte. Fu la fondatrice del gruppo Veinte Poemas Jóvenes, nel 1936, e nel 1937 iniziò a scrivere per il quotidiano La Nación. Diresse anche la rivista culturale Vértice.


martedì 14 gennaio 2025

La neve tedesca


HELGA MARIA NOVAK

IN UN GIORNO D'INVERNO TEDESCO

In un giorno d’inverno tedesco
incontrai un uomo
che con un modesto bagaglio
stava arrivando dalla Francia

parlai di com’è il tempo da noi
e dissi come mi chiamavo
– il tuo nome non mi interessa
e la neve tedesca è bianca come sempre –

dissi che avevo un passaporto tedesco
e che tuttavia non potevo viaggiare
mi rise in faccia beffardo
il suo sguardo mi raggelò

poi si rivolse a me e aggiunse
– sii solo giullare e piangi
come ho fatto io cent’anni fa
il mio nome è Heinrich Heine –

(da Finché arrivano lettere d’amore. Poesie 1956-2004, Effigie, 2017 - Traduzione di Paola Quadrelli)

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La poetessa tedesca Helga Maria Novak, raminga per il mondo e senza terra, espulsa per "sentimenti antisocialisti" dalla sua stessa patria, la Germania Orientale del dopoguerra, ritrova se stessa come in uno specchio guardando la vita di un altro grande esiliato della letteratura tedesca, Heinrich Heine.

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IMMAGINE CREATA CON IA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Io fuggo la mia terra e il salice / e faccio ritorno indietro / sono fedele agli alberi come un cane.
HELGA MARIA NOVAK, Finché arrivano lettere d'amore

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Helga Maria Novak, pseudonimo di Maria Karlsdottir  (Köpenick, 8 settembre 1935 – Rüdersdorf bei Berlin, 24 dicembre 2013), poetessa islandese di lingua tedesca. Iniziò come scrittrice di poesie politicamente influenzate, in cui venivano denunciati i massicci interventi dello Stato della Germania dell'Est nella vita privata; successivamente avvenne il passaggio alla poesia naturalistica realistica.


lunedì 13 gennaio 2025

La signora luna


GEORGIOS ATHANASIADIS

LUNA

Ricordo anche questa sera!
Nel fitto giardino,
mentre dormivano oscuramente,
entrò la signora luna
e svegliò per un momento
l'usignolo e il gelsomino
e il ruscello torbido
che è diventato tutto d'oro!

Ricordo anche questa sera!
Le stelle alte nel cielo
danzano il kalamatianos
con la signora luna
e il mare sussurra
il suo suono mentre si riposa
e ringrazia la signora
e questo fiore le dona!

(da L'inizio del mattino, 1919)

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Due sere nella memoria del poeta greco Georgios Athanasiadis, cucite insieme dalla luna e dall'acqua: la prima va in scena in un giardino dove scorre un ruscello, tinto d'oro dai raggi lunari; la seconda vede protagonista il mare che dona alla luna il fiore delle stelle che danzano un tipico ballo greco.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Sorge dalle parti dell'Oriente la luce bionda della luna d'oro. La scia che lascia nel fiume largo apre serpenti nel mare.
FERNANDO PESSOA, Il libro dell'inquietudine

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Georgios Athanasiadis-Novas (Lepanto, 9 febbraio 1893 – 10 agosto 1987), poeta, scrittore, politico e giornalista giornalista greco. Fu primo ministro nel 1965 e membro dell'Accademia di Atene. Le sue poesie hanno un forte rapporto con la provincia. Nei suoi temi, si trovano elementi lirici e linguistici tratti dalla tradizione della Rumelia, regione storica dei Balcani meridionali.


domenica 12 gennaio 2025

La medesima canzone


ALBANO MARTINS

LA MEDESIMA CANZONE

La sensazione che hai
è che tutto quello
che dici lo hai già letto
in altri libri. Ma poi pensi:
anche
il sole e gli uccelli ripetono
ogni giorno
la medesima canzone.

(da Scritto in rosso, 1999)

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"Tutto è stato detto e noi arriviamo troppo tardi dopo settemila anni che ci sono degli uomini che pensano" chiosava Jean de La Bruyére in uno dei suoi Caractères già nel XVII secolo. Eppure, come dice il poeta portoghese Albano Martins, c'è la necessità di dirlo, così come il sole sorge nuovo ogni mattina e come gli uccelli ripetono i loro cinguettii.

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DIPINTO DI SHELLY JAMES

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La poesia è vita. Non posso concepire l'una senza l'altra, la prima senza la seconda. Né sono concepibili il frutto senza il fiore, l’albero senza la radice.
ALBANO MARTINS, Creara en Salamanca, 16 maggio 2013

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Albano Dias Martins (Fundão, 6 agosto 1930 – Vila Nova de Gaia, 6 giugno 2018), poeta portoghese. Fu uno dei fondatori della rivista Árvore e collaboratore di Colóquio-Letras e Nova Renascença. La sua poesia mostra  una maggiore attenzione alla parola, alla ricerca di un'espressione raffinata e non discorsiva, che trova nella brevità e in un certo minimalismo nominale una forma originale.


sabato 11 gennaio 2025

Mai nello stesso giorno


ÁNGEL GONZÁLEZ

CANZONE D'INVERNO E D'ESTATE

Quando è inverno nel Mare del Nord
a Valparaíso è estate.
Le navi suonano le sirene quando entrano
nel porto di Brema con brandelli di nebbia e di ghiaccio
sui cavi,
Mentre gli sloop soleggiati  trascinano sulla superficie del Pacifico meridionale
belle bagnanti.
 
Ciò avviene nello stesso momento
ma mai nello stesso giorno.
 
Perché quando è giorno nel Mare del Nord
— nebbie e ombre che assorbono rimasugli
di luce sporca —
e notte a Valparaíso
— stelle scintillanti lanciano dardi acuti
alle onde addormentate.
 
Come dubitare che ci amassimo,
che il tuo pensiero mi inseguiva
e la mia voce ti cercava — dietro,
molto vicino, c'era la mia bocca.
Ci amavamo, è vero, e so quanto:
primavere, estati, soli, lune.
 
Ma mai nello stesso giorno.

(da Trattato di urbanistica, 1967)

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Un amore impossibile perché ancorato a due luoghi lontani della Terra questo celebrato dal poeta spagnolo Ángel González: e non basta la distanza tra Brema e Valparaíso - 13.000 km, tutto l'Oceano Atlantico e l'intero continente sudamericano - ci si mettono anche la rotazione e l'inclinazione terrestre, che divide gli amanti lasciandoli l'uno nell'inverno, l'altro nell'estate, l'uno nel giorno, l'altro nella notte ad inseguirsi tra i meridiani.

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IMMAGINE © WALLHERE

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La distanza non separa mai due cuori che si vogliono davvero, perché i nostri ricordi si estendono per chilometri e in pochi secondi siamo lì. Ma ogni volta che inizio a sentirmi triste perché mi manchi, mi ricordo quanto sono fortunato ad avere qualcuno di così speciale di cui sentire la mancanza.
HENRI NOUWEN

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Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.