giovedì 3 novembre 2022

Tale è l’amore


HAYDEN CARRUTH

SILENZIO

A volte non diciamo niente. A volte
sediamo in veranda a contemplare i tanti
fiori gialli in quello che era il giardino
e guardiamo il colore cambiare giorno per giorno,
il giallo intenso diventa senape e infine
si ossida. Gli storni svolazzano tra i rami
del carpino seccato vicino al recinto. Sono questi
allora gli esiti del fallimento? Perché ti dico
queste cose se le conosci
già? Ma ovviamente ci diciamo sempre
quello che entrambi sappiamo. Cos'altro?
Tale è l'amore in una fase avanzata del mondo.

(da Poesie brevi scelte, 1992)

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Povertà rurale, fallimento, perdita, il paesaggio del Vermont: sono i temi classici del poeta statunitense Hayden Carruth e sono tutti in questi versi struggenti su un rapporto amoroso segnato dalla fine della figlia Auburn, stroncata dal cancro. Una relazione quella con la moglie Joe-Anne, che procede senza più bisogno di discorsi: “Io mi stringo a te, e so / di essere accettato senza parole o tocco o sguardo / furtivo”.

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EDWARD HOPPER, "FOUR LANE ROAD"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Perché parlare dell’uso della poesia? È la poesia che ci usa.
HAYDEN CARRUTH




Hayden Carruth (Waterbury, Connecticut, 3 agosto 1921 – Munnsville, New York, 29 settembre 2008), poeta e critico letterario statunitense. Docente al Johnson State College e all’Università del Vermont, negli anni ‘80 curò la pagina culturale dell’Harper’s Magazine. La sua poesia tratta dei paesaggi del Vermont, della povertà rurale, della perdita, della follia e della sofferenza.


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