mercoledì 22 giugno 2022

Patrizia Cavalli


La poetessa Patrizia Cavalli si è spenta ieri dopo una lunga malattia. Debuttò nel 1974 con Le mie poesie non cambieranno il mondo, con la benedizione di Elsa Morante, e già il titolo è tutta un’intenzione programmatica che sottolinea la sua tecnica rigorosa che accosta una metrica classica a un lessico e una sintassi molto moderni. Il critico Alfonso Berardinelli ne fotografa così perfettamente l’essenza poetica: “Il suo lessico è misto e ibrido, ma la sua dizione è immancabilmente pura. Si intuisce subito che è proprio la purezza delle dizione lo scopo per cui scrive. Quando una cosa è precisamente detta, la mente guarisce dal malessere, dalla malattia dell’imprecisione”.

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QUESTA SFUSA FELICITÀ CHE ASSALE

Questa sfusa felicità che assale
le facce al sole,
i gomiti e le giacche
– quante dolcezze
sparse nel mercato,
come son belli
gli uomini e le donne!
E vado dietro all’uno
e guardo l’altra,
sento il profumo
inseguo la sua traccia,
raggiungo il troppo
ma il troppo non mi abbraccia.

(da Poesie, Einaudi 1999)

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SEMPRE APERTO TEATRO

Indietro, in piedi, da lontano,
di passaggio, tassametro in attesa
la guardavo, i capelli guardavo,
e che vedevo? Mio teatro ostinato,
rifiuto del sipario, sempre aperto teatro,
meglio andarsene a spettacolo iniziato.

O amori – veri o falsi
siate amori, muovetevi felici
nel vuoto che vi offro.

Tutto mi appare in bella superficie
e poi scompare. Perché ritorni
la figura io mi sfiguro, offro
i miei pezzi in prestito o in regalo,
bellezza sia visibile, formata,
guardarla da lontano, anche sfocata,
purché ci sia, purché ci sia, anche non mia.

(da Sempre aperto teatro, Einaudi, 1999)

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Altre poesie di Patrizia Cavalli sul Canto delle Sirene:

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LA FRASE DEL GIORNO
Non sono nata per essere ragionevole, sono nata per amare, per essere felice…
PATRIZIA CAVALLI, Con passi giapponesi




Patrizia Cavalli (Todi, 17 aprile 1947 – Roma, 21 giugno 2022), poetessa e scrittrice italiana. La sua lirica, limpida e diretta, rivela spesso un'intensa drammaticità. Traduttrice di Shakespeare, ha anche riempito i teatri, dando alla letteratura una dimensione scenica, portando in scena l’amata Emily Dickinson.

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