Lo scorso anno ho già proposto poesie cinesi sulla primavera: l’osservazione della natura è un tema che i poeti orientali privilegiano. E l’alternarsi dei cicli naturali evoca un altro pensiero, quello dello scorrere del tempo. Come in questi versi di Ye Qingchen, che visse nell’XI secolo e che rivestì incarichi governativi nello Zhejiang: gestiva i trasporti fluviali e la regolazione delle acque.
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YE QINGCHEN
VERSA DELL’ALTRO VINO
Versa dell'altro vino e rimani
non aver fretta d'andare via
Di tre parti si compone primavera:
due parti sono di tristezza
la terza parte di vento e di pioggia
I fiori sbocciano, i fiori muoiono:
nessuno arriva molto lontano -
allora smettila di lamentarti
____________ ma canta ad alta voce:
Chissà dove ci incontreremo ancora
l'anno venturo al tempo delle peonie.
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Dipinto © Artisoo Paintings
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Wen Tingyun (820-870) visse a Chang’an, la capitale dell’impero Tang. Fu il primo a specializzarsi nella tecnica dello ci, che avrà maggiore sviluppo in epoca successiva: lo ci è una poesia-canzone scritta sull’aria di una canzone già esistente. È un po’ quello che succedeva negli Anni ‘60 ai parolieri italiani che scrivevano testi per le canzoni straniere mantenendo la musica ma prescindendo dalle parole originali.
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WEN TINGYUN
SALICI DAI RAMI DI SETA
Salici dai rami di seta
sottile pioggia di primavera
Oltre i fiori, il suono lontano
d'una clessidra: si levano in volo
le oche selvatiche alla frontiera
i corvi sulle mura della città
le pernici dorate
__________ sul pavimento dipinto
Una sottile nebbia profumata
entra attraverso le tende
Tristi stagni - padiglioni deserti
Dietro le rosse candele
dietro le tende ricamate
un lungo sogno
______________ che tu non conosci
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I poeti imperiali, come si è visto nel caso di Ye Qingchen, erano spesso funzionari pubblici, civili e militari: si dovevano spostare per svolgere le loro mansioni lungo la vastità del territorio cinese. E non di rado capitava che fossero esiliati a causa di sommovimenti politici. Da qui un tema molto sentito, quello dell’addio. Il celebre Li Po era poeta di corte da tre anni quando perse il favore del sovrano e fu costretto prima alla prigione e poi all’esilio nello Shandong e successivamente a Nanchino. Eccolo un giorno di primavera in una taverna (era amante oltremodo del buon vino, cantato in numerose sue poesie):
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LI PO
RICORDO D’UN ADDIO IN UNA TAVERNA DI NANCHINO
Con il vento entra nella taverna
________ un profumo di salici in fiore
La bella di Wu che mesce il vino
________ mi chiama che assaggi
Gli amici di Nanchino
________ son venuti a farmi compagnia:
chi parte, chi resta,
________ ognuno vuota il bicchiere.
Prova a chiedere al Fiume
________ che scorre verso oriente
se la tristezza degli addii
__ è più lunga o più breve del suo corso.
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LA FRASE DEL GIORNO
Quando i petali cadono / e diventano polvere e fango / non resta che il loro profumo.
LU YOU
1 commento:
Guarda, ti faccio i complimenti per la meraviglia dei tuoi post e poi questo... Grazie infinite per ogni piccola traccia del tuo blog e che lasci anche nel mio
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