Si è spenta martedì scorso a Tenerife una delle maggiori voci poetiche contemporanee spagnole, quella di Andrés Sánchez Robayna. Nato nel 1952 a Santa Brigida, sull’isola di Gran Canaria, ha trasferito la luce dell’arcipelago nei suoi versi minimali, che gli hanno consentito di “abitare la maggior parte dei territori, delle sfere o degli spazi dell'essere”, meditando sulla comprensione del ruolo del tempo e dello spazio.
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FOTOGRAFIA © EL ESPAÑOL
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IL DESIDERIO DELL’ESTATE
L'estate ha illuminato di nuovo i pendii,
con un altro sole più puro ha accecato le valli,
ha incendiato il gelso. Sul torso del giorno
ha lasciato i suoi segni secchi, il fuoco della materia.
Uccello, sulla nuda terra dell'estate,
mostra la tua breve ombra. Nell'aria silenziosa,
o nel sussurro incessante delle api,
insegnaci il tuo volo contro l'eternità.
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LE NUVOLE
Passano le bianche nuvole. Sulla terra
indecifrabile, nel folto oscuro,
la fissità della ginestra. In alto, il corpo errante
del cumulo nel nodo della luce.
Passare, come le nuvole,
attraverso i cieli devastati della tarda estate,
attraversare la chiarezza, ferito,
il dolore negli occhi, un cardo nelle mani.
(da Su una pietra estrema, 1995)
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia non richiede da parte nostra una “padronanza”, ma piuttosto un atto di resa, una certa capacità di ascolto, sia per leggerla sia per scriverla.
ANDRÉS SÁNCHEZ ROBAYNA, Poesía Digital, n. 56
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Andrés Sánchez Robayna (Santa Brígida, 17 dicembre 1952 – Tenerife, 11 marzo 2025), poeta, saggista e traduttore spagnolo. La sua poesia, essenziale, minimalista, luminosa si inscrive nell'orizzonte delle isole Canarie. Nel 1976 a Barcellona fondò e diresse la rivista Literradura. Nel 1983 a Tenerife fondò la rivista Syntaxis,
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