ROBERTO JUARROZ
DECIMA POESIA VERTICALE, 10
Le distanze non sono uguali
di giorno e di notte.
A volte bisogna aspettare la notte
perché una distanza si riduca.
A volte devi aspettare il giorno.
Del resto,
l’oscurità o la luce
tessono lo spazio e le sue combinazioni
in modo tale che in certi casi
i valori si invertano:
il lungo diventa corto,
il corto diventa lungo.
E poi c'è un fatto:
la notte e il giorno non riempiono lo spazio equamente,
e nemmeno completamente.
E le distanze piene
e le distanze vuote
non misurano la stessa cosa.
Come neppure misurano la stessa cosa
le distanze tra le cose grandi
e le distanze tra le cose piccole.
(da Decima poesia verticale, 1987)
.
Il poeta argentino Roberto Juarroz si lancia in una disquisizione filosofica sulla percezione delle distanze. Del resto ce ne rendiamo conto spesso: quello spazio o intervallo di luogo o di tempo ci sembra variare al variare delle nostre emozioni o anche solo delle condizioni atmosferiche o del fatto che sia giorno o notte, l’alba o il tramonto.
.
FOTOGRAFIA © BEASTERNCHEN/PIXABAY
.
LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo è la distanza più lunga tra due luoghi.
TENNESSEE WILLIAMS, Il serraglio di vetro
.
Roberto Juarroz (Coronel Dorrego, 5 ottobre 1925 – Buenos Aires, 31 marzo 1995), poeta, saggista e bibliotecario argentino. La sua opera, salvo le prime Sei poesie scelte del 1960 è riunita con il titolo unico di Poesia verticale. Varia solo il numero d'ordine, da raccolta a raccolta, fino alla quattordicesima, uscita postuma nel 1997.
Nessun commento:
Posta un commento