giovedì 30 gennaio 2025

Le distanze


ROBERTO JUARROZ

DECIMA POESIA VERTICALE, 10

Le distanze non sono uguali
di giorno e di notte.
A volte bisogna aspettare la notte
perché una distanza si riduca.
A volte devi aspettare il giorno.

Del resto,
l’oscurità o la luce
tessono lo spazio e le sue combinazioni
in modo tale che in certi casi
i valori si invertano:
il lungo diventa corto,
il corto diventa lungo.

E poi c'è un fatto:
la notte e il giorno non riempiono lo spazio equamente,
e nemmeno completamente.
E le distanze piene
e le distanze vuote
non misurano la stessa cosa.

Come neppure misurano la stessa cosa
le distanze tra le cose grandi
e le distanze tra le cose piccole.

(da Decima poesia verticale, 1987)

.

Il poeta argentino Roberto Juarroz si lancia in una disquisizione filosofica sulla percezione delle distanze. Del resto ce ne rendiamo conto spesso: quello spazio o intervallo di luogo o di tempo ci sembra variare al variare delle nostre emozioni o anche solo delle condizioni atmosferiche o del fatto che sia giorno o notte, l’alba o il tramonto.

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FOTOGRAFIA © BEASTERNCHEN/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Il tempo è la distanza più lunga tra due luoghi.
TENNESSEE WILLIAMS, Il serraglio di vetro

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Roberto Juarroz (Coronel Dorrego, 5 ottobre 1925 – Buenos Aires, 31 marzo 1995), poeta, saggista e bibliotecario argentino. La sua opera, salvo le prime Sei poesie scelte del 1960 è riunita con il titolo unico di Poesia verticale. Varia solo il numero d'ordine, da raccolta a raccolta, fino alla quattordicesima, uscita postuma nel 1997.


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