mercoledì 29 gennaio 2025

Il raggio di luce ospitale


JOAN MARGARIT

DOPO CENA

Hanno bussato alla porta e vado ad aprire,
ma non c'è nessuno.
Penso a quelli che amo e non verranno.
Non chiudo e mantengo l'accoglienza.
Aspetto con la mano sullo stipite.
La vita si è radicata nel dolore
come le case sulle fondamenta.
So per chi mi soffermo, lasciando il raggio di luce
ospitale sulla strada deserta.

(da Si perde il segnale, 2013)

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Si perde il segnale è una raccolta abbastanza particolare nel corpus poetico di Joan Margarit: il poeta-architetto catalano scrive un’autobiografia dal vivo in cui si appella alla perdita di ogni speranza come base della felicità per chi non ha più nulla da perdere. Eppure quel segnale – il battere alla porta immaginato, in questo caso – pur assente, non è del tutto dimenticato, e quella speranza non è davvero perduta se resta accesa la luce dell’ingresso per l’ospite che non verrà.

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IMMAGINE © MUSE AI
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  LA FRASE DEL GIORNO  

Rimanere lì è quello che cerchi, è il conforto. È il riparo dalle intemperie. Dato che devi fare tutte queste cose fondamentali da solo e nessuno lo fa per te, la poesia ti dà gli strumenti per costruire questa casa da solo. Per avere una casa bisogna vincere la guerra. Che guerra? La tua, ovviamente..
JOAN MARGARIT, Ara Diumenge, 18 novembre 2018

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Joan Margarit i Consarnau  (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta  "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.


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