GHIANNIS RITSOS
INGANNI
Ore di oblio voluto o involontario. Spossatezza.
Chiudi gli occhi. Cosa ci guadagniamo, tanti secoli,
a scegliere insonni un bagliore dopo l’altro
in notti oscure, distinguendo appena
una finestra miniaturizzata negli occhiali
di un bambino miope, – una finestra diciamo così aperta
sul miracolo del mondo. Chi volevi ingannare?
Non te, naturalmente. Chiudi gli occhi.
Karlòvasi, 29.VI.1987
(da Molto tardi nella notte, Crocetti, 2020 – Traduzione di Nicola Crocetti)
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Che cos’è la poesia? Come dice Ghiannis Ritsos, che vi medita nell’estate dell’isola di Samo, non è che un minuscolo bagliore colto al volo, spesso ingannevole, e per giunta riflesso. Ma è su quel barlume che si ostina il poeta, è su quell’unica possibilità di penetrare il mistero illuminando anche solo per un istante l’oscurità.
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FOTOGRAFIA © PLATO TERENTEV/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Così, come un funambolo, guardando dritto davanti a sé, / si tiene eretto sulla sua stessa profondità.
GHIANNIS RITSOS, Testimonianze
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Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
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