ARCHIBALD MACLEISH
CON L’ETÀ LA SAGGEZZA
A vent'anni, camminando curvo
pensavo che il mondo fosse un posto miserabile,
la verità un trucco, la fede un dubbio.
poca la bellezza, ancor meno la grazia.
Ora a sessant'anni ciò che vedo,
sebbene il mondo sia molto peggio,
ferma il mio cuore in estasi.
Dio, le meraviglie che ci sono.
(da The Atlantic, Luglio 1954)
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La gioventù ci sembra essere un’età dell’oro, in cui tutto è possibile e in cui il mondo ci spalanca le porte – in realtà quando eravamo giovani la pensavamo probabilmente come il poeta statunitense Archibald MacLeish e ci lasciavamo abbattere dalle problematiche giovanili. Invecchiando, ridiamo il giusto peso alle cose, mutiamo il nostro punto di vista, facciamo pace con quei ragazzi e quelle ragazze che fummo e, forse, cominciamo a vivere.
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VINCENT VAN GOGH, "GIOVANE UOMO CON UN FIORDALISO"
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LA FRASE DEL GIORNO
I vent’anni sono più belli a quaranta che a venti.
ROBERTO GERVASO, Il grillo parlante
Archibald MacLeish (Glencoe, Illinois, 7 maggio 1892 – Boston, Massachusetts, 20 aprile 1982), poeta e drammaturgo statunitense. Modernista, influenzato da Pound e Eliot, l'elemento sociale si affermò sempre di più nella sua poesia, introducendovi un certo disorientamento, ma, d'altra parte, facendo da freno alla soggettività.
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