domenica 19 novembre 2023

Il molle indugio


SERGIO SOLMI

ALLA BRUMA

Alfine sei tornata, amica bruma!
Alle tue bigie folate m'arrendo
e mi ritrovo come in una patria,
lungi dal sole disastroso, dalla
nuda luce che odio. Come allevia
gli occhi feriti il tuo sfumato, morbido
alone. Come persuadi al giorno
l'umana, esatta misura, la forma
della casa, e discreta preannunci
lo studioso inverno. Come infondere
sai all'intera vita il molle indugio,
la stancata dolcezza, l'abbandono
del caro istante che precede il sonno.

(da Levania e altre poesie, Mantovani, 1956)

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La nebbia che ritorna d’autunno e preannuncia l’inverno è occasione per il poeta Sergio Solmi, studioso di Leopardi, di riflettere sul giro delle stagioni, sul loro ripetersi come una costante che appaga – del resto “amica” è la bruma, che viene ad ammorbidire la luce, a nascondere le cose solite, a rendere evanescente il mondo: “La nostra dipendenza dai flussi e riflussi lontani delle acque e delle vegetazioni ci si rivela numerosa e inestricabile. Nel nostro sangue circola l’infinita musica dell’essere”.

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FOTOGRAFIA © COCOPARISIENNE/PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Lasciarsi condurre per mano dalla vita.
SERGIO SOLMI, Quaderni

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Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981),  scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.


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