giovedì 19 gennaio 2023

Centenario di Eugénio de Andrade


“Sii paziente; aspetta / che la parola sia matura / e si stacchi come un frutto / quando passa il vento e la cattura”: questo fu il leit-motiv della poesia di Eugénio de Andrade, poeta portoghese che nasceva il 19 gennaio di cento anni fa nella provincia centro-orientale di Castelo Branco. Pur essendo contemporaneo dei movimenti neorealista e surrealista, non ne subì l'influenza, proponendo una poesia elementare, la cui musicalità attinge dalla lirica medievale galiziano-portoghese e dal poeta Camilo Pessanha, che elesse a maestro. La sua opera poetica è caratterizzata da un continuo rimaneggiamento, da una politura con il “labor limae”, che ne fa, secondo José Saramago, “poesia del corpo cui si arriva attraverso una purificazione continua”. Quella purezza del verso è, come scrisse egli stesso "semplicemente passione per le cose della terra, nella loro forma più ardente e non ancora consumata".

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FOTOGRAFIA © JORNAL DE LETRAS

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PORTARTI ALLA BOCCA

Portarti alla bocca
bere l'acqua
più profonda del tuo essere -

se la luce è tanta,
come si può morire?

(da Oscuro dominio, 1972)

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CERCA LA MERAVIGLIA

Cerca la meraviglia.

Dove un bacio sa
di barche e nebbia.

Nel bagliore rotondo
e giovanile delle ginocchia.

Nella notte incline
alla malinconia.

Cerca.

Cerca la meraviglia.

(da Oscuro dominio, 1972)

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MORE

Il mio paese sa di more
in estate.
Nessuno ignora che non è grande,
né intelligente né elegante il mio paese,
ma ha questa voce dolce
di chi si sveglia presto per cantare tra i rovi.
Raramente ho parlato del mio paese, forse
non mi piace nemmeno, ma quando un amico
mi porta delle more
i suoi muri mi sembrano bianchi,
e scopro che anche nel mio paese il cielo è azzurro.

(da L’altro nome della terra, 1988)

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Altre poesie di Eugénio de Andrade sul Canto delle Sirene:



  LA FRASE DEL GIORNO  

Scrivo per portare alla bocca / il sapore della prima / bocca che baciai tremante. / Scrivo per arrivare / alle origini. / E tornare a nascere.
EUGÉNIO DE ANDRADE




Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.


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