Katherine Mansfield, scrittrice neozelandese, moriva di inedia a soli 34 anni il 9 gennaio del 1923 nell’istituto di Gourdjeff a Fontainebleau mentre tentava di curare la tubercolosi. Si dedicò per tutta la vita anche alla poesia, che ritenne però sempre marginale rispetto ai suoi racconti, inserendo spesso le sue liriche nei diari o usandole per sviluppare le sue storie in prosa. La prima proposta, scritta a nemmeno vent’anni, vinse un premio ad una gara di improvvisazione.
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PERCHÉ L’AMORE È CIECO
Il bambino Cupido, stanco del giorno d'inverno,
singhiozzava e si lamentava per cieli limpidi e aperti,
finché, sciocco bambino! perse gli occhi per aver pianto così tanto -
e nacquero le viole.
1908
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L’ABISSO
Un abisso di silenzio ci separa
Io sono da una parte dell'abisso -tu dall'altra -
Non riesco a vederti o a sentirti, ma so che ci sei
Di solito ti chiamo con il tuo nome da bambino
e fingo che l'eco del mio urlo sia la tua voce.
Come possiamo attraversare l'abisso - senza mai parlarci o toccarci
Un tempo pensavo che avremmo potuto riempirlo di lacrime
Ora voglio distruggerlo con le nostre risate.
1911
(da Poesie, 1923)
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Altre poesie di Katherine Mansfield sul Canto delle Sirene:
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LA FRASE DEL GIORNO
Solo essendo fedele alla vita mi è possibile essere fedele all’arte. Ed essere fedeli alla vita significa essere buoni, sinceri, semplici, onesti.
KATHERINE MANSFIELD, Diario, 1921
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Katherine Mansfield, pseudonimo di Katherine Beauchamp (Wellington, 14 ottobre 1888 – Fontainebleau, Francia, 9 gennaio 1923), scrittrice neozelandese nota soprattutto per i suoi racconti, in cui un'arte evocativa trasfigura con grande delicatezza un materiale essenzialmente autobiografico, influenzato dall’opera di Čechov.
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