lunedì 5 dicembre 2022

Usignolo, piccolo poeta


MARIA ÀNGELS ANGLADA

APPRENDIMENTO

Usignolo, piccolo glossatore
                                             Seferis

Usignolo, piccolo poeta,
forse senza accorgermene, ho imparato da te
questi lunghi silenzi
mentre il sole della vita batte così pienamente.

Forse, senza rendermene conto, l'ho imparato
dalla tua pazienza appostata
tra le fronde:
l’attesa di una fragile quiete
in cui le parole trovano il loro filo d'argento,
il fratello oscuro del tuo canto splendente.

(da Arietta, 1996)

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Amo troppo le nostre parole / da tante labbra di cenere, urlo e fiamma.  / Non mi servono per mascherare abilmente / pochi pensieri chiari / o per costruire, su alberi di mistero, / nidi di sogni remoti”: è il canto semplice e perfetto dell’usignolo quello della poesia secondo la poetessa catalana Maria Àngels Anglada, quel filo di note naturale e musicale che riesce a esprimere la bellezza.

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DEL KATHRYN BARTON, "DAL SUO NIDO SUL LECCIO L'USIGNOLO LO UDÌ"
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   LA FRASE DEL GIORNO   

Al crocevia / delle strade della notte, risuona la voce: / abbiamo scelto, aspettando l'alba, / i dardi della verità, o un aspro silenzio.
MARIA ÀNGELS ANGLADA, Dittico

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Maria Àngels Anglada i d'Abadal (Vic , 9 marzo 1930 – Figueres , 23 aprile 1999),  poetessa, scrittrice e saggista catalana. Laureata in Filologia Classica, coltivò la critica letteraria, con particolare attenzione alla letteratura catalana e italiana e alla mitologia greca. La sua poesia è opera di sintesi tra classicismo e modernità.


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