ALFONSO GATTO
LA SCHIENA
Basta un giorno del cielo tra i canali
di Lombardia, basta il sole caldo.
La vita prende a vivere dal nulla
che le conviene, la memoria è altrove.
Il nome non ha senso, chi s’incontra
buono o cattivo - passa chiuso, teme
la sua parola e le notizie, attira
con l’evidenza il frusto della schiena.
(da La storia delle vittime, Mondadori, 1966)
.
Si può essere tristi e desolati, si può avvertire la solitudine come un peso, si può lasciarsi alle spalle una guerra – la poesia di Alfonso Gatto si riferisce al 1944, alla situazione disperata della Milano occupata. Eppure, c’è un momento in cui la forza della vita prorompe improvvisa e rifiorisce dal “nulla che le conviene” come un rampicante che fa capolino dalle macerie.
.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
E fummo vivi, insorti con il taglio / ridente della bocca, pieni gli occhi / piena la mano nel suo pugno: il cuore / d’improvviso ci apparve in mezzo al petto.
ALFONSO GATTO, La storia delle vittime
Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.
Nessun commento:
Posta un commento