JOSÉ LUPIÁÑEZ
MINIATURA DI UN BACIO A CANDOLIM
Al risveglio bacio
le labbra della mia amata,
che sanno di mango e timore.
E mi tranquillizzo.
Ha la pelle dolce
come un’alba
e porta ai suoi piedi
cavigliere d’argento
che tintinnano nel mio letto
e le mie sorelle invidiano.
Nella notte piena
di cristalli brillanti
come quelli della sua gonna
del Rajasthan,
la bacio con dolcezza
sulle labbra
e le accarezzo la fronte
con le dita
per conoscere i suoi sogni.
(da La verde senda, 1999)
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È una pagina di poesia indiana questa del poeta spagnolo José Lupiáñez: rievoca certi versi d’amore di Vidyapati e di Jayadeva o i dipinti dell’arte classica indiana: il suo esotismo ci porta lontano non solo nello spazio, in quella terra che versa i suoi sapori tra i templi, ma anche in un tempo mitico e indefinito che evoca i palazzi dei Rajah.
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IMMAGINE © SILVERRIDGESTUDIO
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LA FRASE DEL GIORNO
Chi di notte, dormendo, sogna, conosce un genere di felicità ignota nel mondo della veglia: una placida estasi e un riposo del cuore che sono come il miele sulla lingua.
KAREN BLIXEN, La mia Africa
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