mercoledì 11 agosto 2010

Acqua di Puglia

RAFFAELE CARRIERI

ERO ACQUA IERI

Ero acqua ieri,
E correvo.
Premevo sui semi
E nascere
Vedevo il verde.
Ero acqua ieri,
Appena ieri.

(da Canzoniere amoroso, 1958)

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“Qui sotto passa l’Acquedotto Pugliese” disse Carlo Q., che ci ospitava: con il dito indicava il sentiero che stavamo percorrendo, un viottolo erboso tra gli oliveti, che dalla strada asfaltata conduceva ai trulli. E sembrava di sentirla passare quell’acqua attinta dal Sele, lì sotto i nostri piedi che calpestavano l’erba odorosa di menta e di finocchietto selvatico. Sembrava che quell’acqua si infiltrasse nella terra stessa, tanto essa era rossa e grassa, e alimentasse i carnosi fichi d’India protesi verso il cielo.

Questo ricordo ha suscitato in me la breve poesia del tarantino Raffaele Carrieri: la terra dei Messapi, il rigoglio di primavera dovuto a quell’acqua che passava nascosta sotto di noi e imbeveva gli uliveti e la terra, sono ancora nei miei occhi, sono ancora nel mio cuore. E con Carrieri, anch’io posso dire: “E al piede sentivo / La terra sveglia / Cercare la primavera”.


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Fotografia © Coloridellamurgia

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LA FRASE DEL GIORNO
In cento anni e 'n cento mesi torna l'acqua in suo' paesi.
FRANCO SACCHETTI, Il Trecentonovelle, CLXIII




Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.

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