JOSÉ EMILIO PACHECO
SCORRERE
Corre sotto i ponti.
Non ritorna.
Il suo volo orizzontale
Cancella il tempo.
A noi
Il suo volo eterno
Dice tutto.
L’acqua non lo sa
e non se ne cura.
Si limita a scorrere
E a dire addio.
(inedita, da “El Mundo”, 30 novembre 2009)
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Lo scorrere del tempo è una tematica che il poeta messicano José Emilio Pacheco ama molto: “Mi interessa solo / la testimonianza / del momento che passa / le parole / che detta nel suo fluire / il tempo in volo” scrive in “Islas a la deriva”. Così anche il fiume: chi non si è mai soffermato affascinato su un ponte a osservare l’acqua che scorre – lenta o tumultuosa, a seconda dei casi – e a considerare come il tempo passi allo stesso modo? E a riflettere sul celebre aforisma di Eraclito: “Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”? E ancora su quello di Leonardo da Vinci: “L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente”.
Tempo che fugge e che muta le cose, come quell’acqua che scorre erodendo con lentezza anche la pietra, onda dopo onda. Lo sa bene anche Pacheco: “Sono e non sono colui che ti ha aspettato / nel parco deserto un mattino”…
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Fotografia © Daniele Riva
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LA FRASE DEL GIORNO
Le cose che ci sembrano uguali e stabili in realtà scorrono in modo impercettibile e si modificano, lasciando sempre intravedere qua e là dei segnali. Come in un caleidoscopio, basta il più piccolo movimento e il mondo si trasforma rapidamente.
BANANA YOSHIMOTO, Chie-chan e io
José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. È parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.
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