RAFFAELE CARRIERI
ERO ACQUA IERI
Ero acqua ieri,
E correvo.
Premevo sui semi
E nascere
Vedevo il verde.
Ero acqua ieri,
Appena ieri.
(da Canzoniere amoroso, 1958)
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“Qui sotto passa l’Acquedotto Pugliese” disse Carlo Q., che ci ospitava: con il dito indicava il sentiero che stavamo percorrendo, un viottolo erboso tra gli oliveti, che dalla strada asfaltata conduceva ai trulli. E sembrava di sentirla passare quell’acqua attinta dal Sele, lì sotto i nostri piedi che calpestavano l’erba odorosa di menta e di finocchietto selvatico. Sembrava che quell’acqua si infiltrasse nella terra stessa, tanto essa era rossa e grassa, e alimentasse i carnosi fichi d’India protesi verso il cielo.
Questo ricordo ha suscitato in me la breve poesia del tarantino Raffaele Carrieri: la terra dei Messapi, il rigoglio di primavera dovuto a quell’acqua che passava nascosta sotto di noi e imbeveva gli uliveti e la terra, sono ancora nei miei occhi, sono ancora nel mio cuore. E con Carrieri, anch’io posso dire: “E al piede sentivo / La terra sveglia / Cercare la primavera”.
Fotografia © Coloridellamurgia
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LA FRASE DEL GIORNO
In cento anni e 'n cento mesi torna l'acqua in suo' paesi.
FRANCO SACCHETTI, Il Trecentonovelle, CLXIII
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