JORGE CARRERA ANDRADE
MONDO 1980
Migliaia di persone
uguali
sedute su sedie
uguali
in caffè e bar
uguali.
Migliaia di vetrine
uguali
in vie e piazze
uguali
in città e paesi
uguali.
Solo la nuvola finge
un'isola
popolata di figure
diverse.
Avevamo già visto due poesie dell’ecuadoriano Jorge Carrera Andrade, dalle quali traspariva la condivisione del destino umano: il poeta si pone non all’esterno di una realtà, ma al suo interno, e ne vive ogni aspetto. In questa poesia che prefigura il futuro Carrera Andrade sonda il lato negativo di questa comunanza: l’omologazione, l’uniformità. La gente che possiamo osservare nelle nostre città diventa intercambiabile, una massa anonima e identica. La differenza, ci dice lo scrittore dell’Ecuador, è nella fantasia, simboleggiata da quelle nuvole sempre diverse che accendono il cielo…
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LA FRASE DEL GIORNO
L'immaginazione è la regina della realtà, e il possibile è una delle province del reale. È positivamente imparentata con l’infinito.
CHARLES BAUDELAIRE, Salon de 1859
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