ROGER McGOUGH
IL POTERE DEI POETI
L’uomo là fuori, sulla veranda,
che dà le monetine
al vecchio barbone e che
si sente bene non sono io.
Io sono la veranda.
Avrei potuto essere
il barbone o perfino
le monetine. E tuttavia
Ho deciso di essere
la veranda e questa è
la mia poesia. Tale è
il potere dei poeti.
È il poeta inglese Roger McGough, autore di questi versi, tratti da “Eclissi quotidiane”, a illuminarci sulla forza della fantasia nella poesia, sul suo preponderante allargarsi tanto da superare la realtà, da racchiuderla tutta in sé e persino travalicarla. Il poeta raccoglie il suo sentimento, la sua emozione e ne fa quello che vuole: descrive il mondo dal suo punto di vista, che non è quello del sociologo o del biologo, non è quello del filosofo o del fisico. In questa piccola scena di un uomo che dà dei soldi a un barbone, McGough sceglie per sé il ruolo più estraneo, quello dello spettatore – essenziale perché la scena venga descritta.
Roger McGough © BBC
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LA FRASE DEL GIORNO
Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra.
GUIDO GOZZANO, La via del rifugio
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