Shuntarō Tanikawa, pioniere della poesia giapponese moderna, in discontinuità con l’haiku e le altre tradizioni, è morto il 13 novembre a Tokyo all’età di 92 anni. La sua “nuova poesia”, colloquiale nell’uso vivido del linguaggio quotidiano e attenta al significato delle piccole cose, mira alla trasmissione della “nuda voce” attraverso il ritmo e la melodia e pone interrogativi metafisici sulla solitudine dell’individuo nell’universo abbozzando profonde verità emotive. “Per me, la lingua giapponese è il terreno. Come una pianta, metto radici, bevo i nutrienti della lingua giapponese, germogliando foglie, fiori e dando frutti" disse nel 2002 in un’intervista all’Associated Press.
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FOTOGRAFIA © PEN
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ESSERE VIVI
Essere vivi
essere vivi ora
vuol dire avere sete
essere abbagliati dal sole fra gli alberi
ricordare all’improvviso una melodia
starnutire
tenerti per mano
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire minigonna
un planetario
Johann Strauss
Picasso
le Alpi
vuol dire imbattersi in tutte le cose belle
e poi
essere attenti e opporsi al male che vi si nasconde
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire poter piangere
poter ridere
potersi arrabbiare
vuol dire libertà
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire un cane che abbaia in lontananza ora
la terra che sta girando ora
da qualche parte il primo vagito che si alza ora
da qualche parte un soldato ferito ora
è un’altalena che dondola ora
è l’ora che passa ora
essere vivi
essere vivi ora
vuol dire il battito d’ali degli uccelli
vuol dire il fragore del mare
il lento procedere di una lumaca
vuol dire gente che ama
il tepore della tua mano
vuol dire vita
(1971)
(da Poeti giapponesi, Einaudi, 2020 – Traduzione di Alessandro Clementi degli Albizzi)
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LA STAFFETTA DEL MATTINO
Mentre in Kamčatka un giovane
sogna le giraffe
in Messico una ragazza
aspetta l'autobus nella bruma del mattino
mentre a New York una ragazzina
si gira nel letto con un sorriso sulle labbra
a Roma un ragazzino
strizza l'occhio ai primi raggi del sole che tingono i
capitelli
su questa Terra
da qualche parte un mattino ha sempre inizio
è la nostra staffetta
che da longitudine a longitudine
protegge per così dire a turno la Terra
se prima di addormentarti provi ad ascoltare
sentirai che da qualche parte lontano sta suonando
una sveglia
è la prova che qualcuno ha afferrato saldamente
il mattino che tu gli hai porto.
(1968)
(da Poeti giapponesi, Einaudi, 2020 – Traduzione di Maria Teresa Orsi)
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Altre poesie di Shuntarō Tanikawa sul Canto delle Sirene:
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LA FRASE DEL GIORNO
Quando scrivo, mi chiedo sempre se le mie parole siano adatte alla nostra epoca.
SHUNTARŌ TANIKAWA, Pen Magazine, Luglio 2023
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Shuntarō Tanikawa (Tokyo, 15 dicembre 1931 – 13 novembre 2024), poeta, scrittore e traduttore giapponese. Le sue opere sono caratterizzate da una varia gamma di stili. Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, ha vinto l'American Book Award nel 1989. È il traduttore dei Peanuts in giapponese.