venerdì 17 gennaio 2025

La pioggia minuziosa


JORGE LUIS BORGES

LA PIOGGIA

Bruscamente la sera si è schiarita
perché già cade la pioggia minuziosa.
Cade o è caduta. La pioggia è una cosa
che senza dubbio succede nel passato.

Chi la sente cadere ha recuperato
il tempo in cui la sorte fortunata
gli rivelò un fiore chiamato rosa
e lo strano colore del rosso.

Questa pioggia che acceca i vetri
rallegrerà in sperdute periferie
le nere uve di una pergola in un

patio che non esiste più. La bagnata
sera mi porta la voce, la voce desiderata,
di mio padre che ritorna e che non è morto.

(da L’artefice, 1960 – Traduzione di Livio Bacchi Wilcock)

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Jorge Luis Borges, lo scrittore argentino che amava gli specchi, utilizza la pioggia per parlare d’altro, per renderla metafora del tempo che sa trasformare il presente in passato e il momento in ricordo, che sa riconoscere l’attimo esatto in cui si manifestò il potere della poesia come chiave che permette di interpretare il mistero, che sa restituire in qualche modo anche chi non appartiene più al tempo.

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FOTOGRAFIA © ANDRE FURTADO/PEXELS

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Il tempo è un fiume che mi trascina, ma sono io quel fiume.
JORGE LUIS BORGES, Altre inquisizioni

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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.


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