martedì 14 gennaio 2025

La neve tedesca


HELGA MARIA NOVAK

IN UN GIORNO D'INVERNO TEDESCO

In un giorno d’inverno tedesco
incontrai un uomo
che con un modesto bagaglio
stava arrivando dalla Francia

parlai di com’è il tempo da noi
e dissi come mi chiamavo
– il tuo nome non mi interessa
e la neve tedesca è bianca come sempre –

dissi che avevo un passaporto tedesco
e che tuttavia non potevo viaggiare
mi rise in faccia beffardo
il suo sguardo mi raggelò

poi si rivolse a me e aggiunse
– sii solo giullare e piangi
come ho fatto io cent’anni fa
il mio nome è Heinrich Heine –

(da Finché arrivano lettere d’amore. Poesie 1956-2004, Effigie, 2017 - Traduzione di Paola Quadrelli)

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La poetessa tedesca Helga Maria Novak, raminga per il mondo e senza terra, espulsa per "sentimenti antisocialisti" dalla sua stessa patria, la Germania Orientale del dopoguerra, ritrova se stessa come in uno specchio guardando la vita di un altro grande esiliato della letteratura tedesca, Heinrich Heine.

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IMMAGINE CREATA CON IA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Io fuggo la mia terra e il salice / e faccio ritorno indietro / sono fedele agli alberi come un cane.
HELGA MARIA NOVAK, Finché arrivano lettere d'amore

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Helga Maria Novak, pseudonimo di Maria Karlsdottir  (Köpenick, 8 settembre 1935 – Rüdersdorf bei Berlin, 24 dicembre 2013), poetessa islandese di lingua tedesca. Iniziò come scrittrice di poesie politicamente influenzate, in cui venivano denunciati i massicci interventi dello Stato della Germania dell'Est nella vita privata; successivamente avvenne il passaggio alla poesia naturalistica realistica.


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