FERNANDO PESSOA
AL DI LÀ
Al di là del porto
c'è solo l'ampio mare...
Mare eterno assorto
nel suo mormorare...
Come è amaro stare
qui, amore mio...
Guardo il mare ondeggiare
e un leggero timore
prende in me il colore
di voler avere
una cosa migliore
di quanto sia vivere...
(da Il mondo che non vedo, Rizzoli, 2013 - Traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati)
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“Sono isole fortunate, / sono terre che non hanno sito, / ove il Re dimora aspettando. / Ma, se ci andiamo svegliando, / tace la voce, e c’è solo il mare”: c'è un'ansia di eternità frustrata nei versi di Fernando Pessoa quando agisce da ortonimo, senza i suoi poeti-personaggi. Resta quell'inquietudine, quell'aspettativa così metafisica: “Quanto sento se vago così, incorporeo e umano, con il cuore fermo come una spiaggia, e tutto il mare di tutto, nella notte in cui viviamo, che batte forte, satirico, e si calma, nella mia eterna passeggiata notturna in riva al mare!”
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FOTOGRAFIA © DOMINIK RH/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Il molo, le navi, l'azzurro del cielo - / sarà tutto questo come lo vede Dio?
FERNANDO PESSOA, Poesie ortonime
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Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – 30 novembre 1935), poeta, scrittore e aforista portoghese, considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, diede l’avvio al Modernismo nel suo paese. In poesia si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronomi, ognuno con un suo stile.
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