lunedì 25 febbraio 2013

Ah, quei bei giorni

 

JOHANN WOLFGANG GOETHE

PRIMA PERDITA

Ah, quei bei giorni chi può riportarmi,
Ah, quei bei giorni del mio primo amore
Ah, chi un'ora soltanto, può ridarmi
Di quella beata stagione!

E sto solo, la piaga ad attizzarmi
E quanto più si rinnova il dolore
rimpiango quella gioia che è passata.

Ah, quei bei giorni chi può riportarmi
di quella beata stagione!

(Traduzione di Luciano Luisi)

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Sul primo amore fioriscono aforismi e poesie, detti proverbiali e romanzi. È quello che portiamo più a lungo nel cuore e al quale si ritorna spesso – ricordo che anni fa uno studio valutò essere le nozze più felici quelle con il primo amore, specie se avvenute a distanza di tempo e dopo altre esperienze. Quel primo innamoramento che viene a sconvolgere le nostre giovani vite cova sotto la cenere e come il fuoco torna a divampare di tanto in tanto, riacceso dal mantice della memoria: così si spiega tutto il rimpianto di Johann Wolfgang Goethe, la sua nostalgia per un amore perduto e per un passato che non c’è più, per la giovinezza svanita e la gioia rimasta soltanto nello scrigno dei ricordi più cari.

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love

FOTOGRAFIA DAL WEB

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LA FRASE DEL GIORNO
Il primo amore che entra nel cuore è anche l'ultimo a uscire dalla memoria
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JEAN ANTOINE PETIT-SENN




Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832), scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo tedesco. Esponente di spicco dello “Sturm und Drang”, approdò a un più composto classicismo. Tra le sue opere  Le affinità elettive, il Faust, il Viaggio in Italia e una ricchissima produzione poetica.


2 commenti:

Vania ha detto...

...carina....me carinissimo il tuo commento :)

...ma!!!????...se le statistiche dicono così:)))

ciaoo Vania

DR ha detto...

devo averlo ancora da qualche parte il ritaglio di giornale... me lo sono tenuto perché non si sa mai :-D