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martedì 14 ottobre 2025

Vento d’autunno


MARIO LUZI

SE PURE OSI

Vento d’autunno e di passione. E polvere,
polvere che striscia sulla terra
di queste vie più candide che ossa.
Tempo, questo, che il cuore oppresso s’agita,
revoca in dubbio quel che fu reale,
non fiaba, non apparizione vana.
Tue notizie che possono recarmi?
Ti conosco abbastanza per saperti
inquieta, sono certo che osi appena,
se pure osi, chiederti che penso.
Penso a te, alla tua passione schiusa,
alla luce di gemma ch’è dell’Umbria
di prima estate tra Foligno e Terni,
mi chiedo, scusa la follia, se mai
una gioia sarà gioia per sempre
o comunque sia colma la misura
delle cose che devo amare e perdere.

(da Onore del vero, Garzanti, 1957)

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Le poesie di Mario Luzi prendono spesso l'avvio da una visione del paesaggio che dagli occhi del poeta si collega al suo stato d'animo: l'autunno che dispone i suoi colori sui campi e sulle piante lo trova con il cuore oppresso dal rapporto complicato con una figura femminile che rimane nell'ombra, illuminata appena dalla luce umbra, dai dubbi che essa comporta.

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ELABORAZIONE IA DI UNA FOTOGRAFIA Di ALEKSEI AGAFONOV/UNSPLASH

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Che mi riserva rivederti, amore, / quale viaggio t’hanno dato i venti?
MARIO LUZI, Onore del vero

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Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.


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