VINCENZO CARDARELLI
STANCHEZZA
Sulla mia pagina scritta,
se voglio che non mi rimorda,
quanto ancora da rifare!
La scrissi in fretta.
Se voglio avanzare un poco,
per un piccol salto,
che lunghe lontane rincorse!
Su e giù,
per i luoghi e le decisioni,
per le stagioni e per l’eternità,
io sono sempre daccapo,
con levate di Lazzaro
e ricadute di convalescente,
coi miei precoci mattini
esilarati di vitalità
perpetuamente guastati:
io faccio orgie di tempo.
Quante cose cominciate
e rotte, nella mia vita!
Quante offerte rifiutate!
Le mie giornate sono
frantumi di vari universi
che non riescono a combaciare.
La mia fatica è mortale.
(da Poesie, Mondadori, 1942)
.
La poesia come work in progress intrecciata alla vita stessa: già nel 1915 (sul numero di febbraio-marzo di La grande illustrazione, il poeta laziale Vincenzo Cardarelli faceva un punto della sua esperienza: come rilevato da Carmine De Biase "la ricerca di se stesso diventa allora una riconquista del tempo, nel sentimento del passato (e del proprio passato)".
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MIHAI CRISTE, "TIME PUZZLE"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Invano, invano lotto / per possedere i giorni / che mi travolgono rumorosi.
VINCENZO CARDARELLI, Poesie
.
Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.

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