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giovedì 2 ottobre 2025

Ciò che il tempo è per noi


JUAN CALZADILLA

IDENTITÀ DEL TEMPO

Sempre questa insistenza radicata nella carne
di farci credere che il tempo sia
una forma prostituita
dell'accadere e che,
pertanto, possiamo farne
l'uso che vogliamo.
Sempre la dannata idea che il tempo ruoti grigio
in un'orbita oziosa
e che la sensazione della sua perdita
sia ciò che si allunga e si restringe dentro di noi con il peso
di un rimorso
che non potremo mai sopportare del tutto.
Quando in verità, si tratta
di dimostrare che siamo per il tempo
ciò che il tempo è per noi,
perché siamo
il suo fodero.

(da Oh, smog, 1977)

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Due grandi dilemmi: l'identità e il tempo. Il poeta venezuelano Juan Calzadilla è ben conscio che il tempo scorre con noi ed è tutt'uno con ogni essere vivente: "Girati e guarda la parete della tua stanza / dove il calendario è appeso al suo posto, immobile, / insieme al tempo che, con il suo andare e venire, / fa sì che le cose, anch'esse immobili, / restino".

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FOTOGRAFIA © PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

C'è stato un tempo in cui ci siamo prefissati di creare opere d'arte con le persone. / Volevamo che ogni individuo materializzasse la propria presenza nel mondo / come una forma d'arte che fosse parte di se stesso.
JUAN CALZADILLA, Diario senza soggetto

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Juan Calzadilla (Altagracia de Orituco, 16 maggio 1930 – Caracas, 15 giugno 2025), poeta, pittore e critico d'arte venezuelano. Esordì nel 1954 con Prime poesie, promuovendo visioni d'avanguardia, incentrate sul surrealismo, con una militanza attiva e ribelle.


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