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sabato 25 ottobre 2025

Bacche


MARIE UNDER

DOMANDA

Abbiamo visto bacche, mature e chiare,
nel tiepido e tenue sole di ottobre,
restare rosse come il sangue e crescere,
ignare delle nuvole d’inverno.

Una folata scosse i grossi grappoli:
alcuni, cadendo sull’erba secca,
scoppiarono; poi, sotto i rami c’erano
foglie dorate tra le bacche viola.

Per mano, camminavamo in salita,
spinti dai capricci del vento, e gli occhi
negli occhi, come in ansia, chiedevamo:

il rosso del nostro amore fiorito,
lo porterà via il vento della vita,
o cadrà nella fossa e durerà?


L’autunno e il vento che spazza improvviso le bacche in una passeggiata tra i boschi mano nella mano con l’amato, fanno sorgere nella poetessa estone Marie Under una domanda per analogia: anche il loro amore, che attualmente è nella piena fioritura, nel rigoglio della vita, finirà con essa o, morendo come quelle bacche cadute, genererà qualcosa in cui durare ancora?

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FOTOGRAFIA © ALEKSANDR LICH/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Camminiamo l'uno accanto all'altro ciecamente, / ognuno di noi ha un guscio stretto intorno a sé: / vediamo bambole, ombre - non persone, / ma tuttavia - non siamo ciò che vediamo.
MARIE UNDER

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Marie Under (Tallinn, 27 marzo 1883 – Stoccolma, 25 settembre 1980), poetessa estone. Nel 1944 lasciò la patria invasa dai sovietici riparando con la famiglia a Stoccolma. Fu candidata otto volte al Premio Nobel. I suoi versi passano dall'esuberanza giovanile a una musicalità classica attraversando un periodo di irrequietezza.


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