martedì 2 agosto 2022

La casa nel suo sonno


FRANCO FORTINI

QUESTO VERSO

    – Tu conmigo, rapaz? – Contigo, viejo.

Notte ancora e la casa nel suo sonno.
Già sveglio, andavo alla finestra, aprivo
le imposte del terrazzo,
su quella ringhiera posavo la fronte.

Oltre gli orti ancora bui, le chiese e i culmini,
il cielo era chiaro in cima ai rami
dei platani, dei lecci e degli allori.
Il disegno era rigido e preciso,
contro i colli, dei cipressi e delle rondini.

Perché pietà per quell’ombra, perché
la scongiuro se scorgo
le orme di minuscole ferite
sui ginocchi dei ragazzi e, mi rammento,
gustavo fra i denti le croste brunite
raschiate alle mie cicatrici.
Atterrito dal mondo e da se stesso
Egli fermava contro il ferro la sua tempia.

Rispondo che è pietà per l’avvenire,
per il patire interminato che
entro tanto splendore uno spavento
come una bestia immane dall’azzurro
annunziava a quel misero tremante
nella felicità che il pianto libera.
Da qui lo assisto, da qui ora lo consolo…

Poi quando i rami al raggio si avvivavano
della meravigliosa alba serena
l’Apparita lontana era speranza
al primo vento già volando questo verso.

(da Composita solvantur, Einaudi. 1994)

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"Oggi, con la primavera, / ho sognato che un bel corpo mi seguiva / come un'ombra docile. Era / il mio corpo giovanile, quello che saliva /  la scala tre gradini alla volta. / - Ciao, levriero di ieri. (La sua luce d'acquario scambiava / lo specchio profondo / per una luce amara sull'angolo di un ossario) / - Tu con me, rapace? - Con te, vecchio". Parte da questo ultimo verso dall'incipit di una poesia di Antonio Machado, Ultime lamentazioni di Abel Martín, la nostalgica rincorsa di Franco Fortini a un'epoca lontana: ma è un ricordo che non può bastare a se stesso, non sa dare risposte al vecchio poeta. Soltanto l'alba - la poesia - può rappresentare la speranza.

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FOTOGRAFIA © HARUN TAN/PEXELS
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  LA FRASE DEL GIORNO    

La speranza ora è convulso passo / di bestia, entro di noi, che viene e va.
FRANCO FORTINI, Poesie ed errore




Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.



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